Limportanza dello stretching, perché aiuta a stare meglio
di redazione –
E’ l’attività che meno pratichiamo, per pigrizia o perché non ne conosciamo esattamente l’utilità… Lo stretching se svolto nel modo e nei tempi giusti, possiede dei benefici davvero inaspettati.
Laura Martelli, esperta di benessere, ci spiega come imparare ad amare tale disciplina.
“Lo stretching è una metodica di allenamento, consiste nell’allungare la muscolatura del nostro corpo e la sua pratica costante aiuta a raggiungere una buona mobilità articolare. Coinvolgendo muscoli, tendini, ossa e articolazioni, può avere ricadute positive su tutto l’apparato locomotore, a partire da una migliore lubrificazione articolare, la quale può contrastare l’usura della cartilagine e quindi l’artrosi. Gli esercizi di allungamento aumentano la flessibilità e l’elasticità di muscoli e tendini”.
Esistono diversi tipi di stretching, il più praticato è quello statico attivo (si esegue da soli attraverso alcune posizioni volte ad allungare i diversi muscoli per un tempo di circa 20/30 secondi). Abbiamo poi anche lo stretching statico passivo (si esegue grazie al supporto di un partner, spesso un fisioterapista, o di macchinari). Infine, molto diffuso è quello dinamico (lo praticano gli sportivi professionisti ed è in genere preparatorio al tipo di sport che si pratica).
Lo stretching aiuta a non invecchiare in fretta?
“Certamente, lo stretching– sottolinea Laura Martelli – contrasta anche l’accorciamento dei tessuti (retrazione), fenomeno legato all’invecchiamento, che porta ad assumere posture scorrette. Infine, può essere di grande aiuto nei programmi di riabilitazione dopo interventi chirurgici o traumi per recuperare ampiezza di movimento. Cosa molto importante e che non tutti conoscono, lo stretching aiuta a rilassare la mente, favorendo il rilassamento, riducendo quindi stress e tensioni. E, udite udite donne, riduce i tanto temuti dolori mestruali!!!”.