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Un ricordo: Edoardo Castagnina

di Cora Craus –

“I libri sono ponti ostinati: uniscono, creano legami”. Crediamo che ad Edoardo Castagnina, Il Libraio di Latina per eccellenza, sarebbe piaciuta questa citazione di Giuseppe Avigliano. Perché da sempre la sua libreria “all’aperto”, sotto i portici dell’Intendenza di Finanza di via Diaz, luogo, che allora ospitava anche il ginnasio Dante Alighieri, è stato un punto d’incontro, una agorà, una palestra culturale per tutti noi. Imprescindibile punto di ritrovo per giornalisti: Edoardo raccoglieva e distribuiva i comunicati stampa.

Edoardo Castagnina, con la sua “Bancarella”, si chiamava così la libreria, è stato l’antesignano dei salotti culturali i suoi primi incontri con l’autore al Circolo Cittadino rappresentavano eventi di cui si parlava per settimane.

Con l’istituzione del Premio Latina per il Tascabile, ideato da Castagnina, la città acquisì una notorietà nazionale. Il premio ebbe un sostenitore d’eccezione in Giulio Andreotti di cui ne fu anche il Presidente. Il senatore, il Divo Giulio, va ricordato ha sempre guardato a Latina come ad una provincia giovane da aiutare a crescere, sia economicamente sia culturalmente.

Edoardo Castagnina nacque ad Asmara nel 1939, dieci anni dopo lasciò, con la famiglia, l’Eritrea per Roma. Nella città eterna qualche anno dopo iniziò un lavoro che, chiunque l’abbia conosciuto, concorda: l’ha vissuto come una missione.

Sarebbe troppo lungo riportare l’elenco degli autori invitati a presentare i loro libri da Edoardo Castagnina, nel corso della sua attività. Noi, vogliamo ricordare tra i tanti l’ideatore dei Parchi Letterari Stanislao Nievo che più volte ha scritto e in tempi non sospetti: “In questa intemperie nazionale, che cosa fa la cultura? Annusa, parla qua e là come suo costume, sui giornali dà consigli da grillo parlante, scruta nelle proprie palle di cristallo, in cerca dell’Europa e del nuovo millennio. Lo fa con tono alterno, in parte anche d’ottimismo, radice che è della fiducia, tubero nutritivo dell’Europa nascente. Ma in pratica che cosa può fare la cultura? Data la sua natura anticipativa, dovrebbe inventare qualcosa. Deve dare una mano fisica, proporre qualcosa di concreto, moduli o meccanismi anche piccoli ma innovatori. La cultura è il verde degli intellettuali, ortolani della mente. Ma al tempo stesso sono orchidee epifite nel migliore dei casi, o funghi immangiabili nel peggiore, comunque saprofiti spesso carichi di proteine per il benessere e malessere della mente”. …. Edoardo e Stanislao sono due personalità molto affini.

Come possiamo non ricordare lo statunitense Eric Segal e il suo “Love story”? Una presentazione, nella libreria romana di Castagnina, con un pubblico in delirio di commozione. Il libro nacque come sceneggiatura del film e poi divenne un romanzo, un best- seller osannato dal New York Times. L’opera di Eric Segal fu un fenomeno letterario-cinematografico che segnò, in positivo, gli anni’70.

A Latina, un momento magico fu quando il “Premio Città di Latina per il Tascabile”, venne assegnato ad Umberto Eco; un evento che portò l’attenzione sul desiderio, di una larga parte dei cittadini, di avere una Università ad indirizzo umanistico, per la precisione una Facoltà di Lettere. Un indirizzo di studi che pensiamo, oggi come ieri, aiuterebbe molto a trasformare davvero Latina in una “città universitaria”.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista