Regina Aquarum – Roma antica e il governo dell’acqua
di Cora Craus –
“Regina Aquarum – Roma antica e il governo dell’acqua” (ed. Il Levante – pag. 126 – € 15) di Danilo Ceirani è un agile saggio sulla storia, sulla visione politica, sugli usi e costumi dell’acqua nell’antica Roma. L’autore con uno stile narrativo-colloquiale invita il lettore a ripercorrere le grandi vie dell’acqua, i grandiosi acquedotti romani, presenti nel Lazio, in Italia, in Europa, nel mondo, e, alcuni funzionanti ancora oggi.
Il libro è corredato da belle fotografie che, appunto, testimoniano la presenza di importanti acquedotti romani in Spagna, Francia, Germania, Giordania, Israele, Turchia.
La parte più consistente del libro è dedicata a Roma, intesa come città, ed ecco il “racconto dell’acqua” inerpicarsi colle per colle con la sua storia delle costruzioni, esauriente e precisa, lo snodarsi delle leggende, lo stratificarsi dei miti. Capitolo dopo capitolo il libro di Danilo Ceirani si trasforma in una specialissima guida turistica dove la bellezza delle opere viene esaltata dalla narrazione delle capacità ingegneristiche e politiche di un popolo unico e grandioso. “I romani non conoscevano la forza motrice generata da fonti energetiche quali può essere l’elettricità, ma conoscevano solo l’effetto della gravità dovuto all’evidenza oggettiva. Definire quindi Roma Regina Acquarum è assolutamente lecito, quando fu proprio l’acqua, prima della daga, ad essere il grande pilastro del suo potere”.
Pagine e fotografie portano il lettore, nel capitolo “Gli acquedotti dell’Urbe”, a conoscere km per km undici grandi acquedotti con la loro geografia, del perché della loro denominazione come ad esempio “Acqua Virgo”, Acqua Alsietina” Acqua Appia” e per ciascuno di essi l’autore propone una brevissima ed utile scheda tecnica che riporta il nome del costruttore, l’anno di costruzione, l’origine, vale a dire la fonte della sorgente, lo sbocco, la lunghezza e la quantità di acqua trasportata. Apprezziamo sempre moltissimo i libri ben corredati da note, schede, bibliografia perché questo denota, oltre, alla seria preparazione anche il rispetto dell’autore verso i suoi futuri lettori.
Ha suscitato molto interesse in noi il capitolo sulla “La regolamentazione” dove lo scrittore riporta integralmente alcune leggi che regolavano diritti e doveri tra Stato e cittadini sull’uso e il costo dell’acqua. È passato qualche millennio dalla loro promulgazione, eppure, siamo sicuri, che a rileggerle ci regalerebbero qualche attualissimo suggerimento.
L’acqua è il nucleo della vita e sarà l’indiscussa protagonista della guerra per la sopravvivenza, guerra “annunciata” da tanti romanzi di fantascienza. Romanzi che amiamo definirli reportage, cronache del futuro prossimo venturo, molti di questi romanzi parlano di predatori dell’acqua con in comune il tragico passaggio, dell’elemento vitale, dalla proprietà pubblica a quella privata. Un pericolo drammatico che rende attualissimo il saggio di Danilo Ceirani perché come possiamo leggere in quarta di copertina: “Fin dall’evo antico, il controllo sulle fonti d’acqua e il governo delle infrastrutture idriche divennero ben presto prerogativa del potere, di ogni potere”. L’autore ci ricorda che la storia, la memoria è la grande forza dell’umanità per affrontare il futuro, preservare, costruire lo sviluppo della civiltà.