Il Centro studi Angelo Tomassini ha presentato: “Modernità alternative. Il Novecento di Antonio Gramsci”
di Cora Craus –
Il Centro Studi Angelo Tomassini, ha presentato sabato scorso nella la Sala riunioni del Teatro “D’Annunzio” (Palazzo della Cultura), il nuovo libro del professor Giuseppe Vacca: “Modernità alternative. Il Novecento di Antonio Gramsci”.
Un libro che testimonia il costante impegno dell’autore per un profondo rinnovamento nella lettura e nella interpretazione del pensiero di Gramsci. Un pensiero che ancora ci parla di vitale “attualità”. Giuseppe Vacca è stato Presidente per un lungo periodo della Fondazione Gramsci, ed è uno dei massimi studiosi della vita e del pensiero del grande pensatore politico sardo.
Continuano le seguitissime iniziative del Centro studi Angelo Tomassini l’evento di sabato, 27 maggio, si inserisce all’interno delle celebrazioni per l’Anno Gramsciano; e la presentazione di questo libro costituisce un ulteriore riflessione su “guerra, pace e democrazia.”
Si legge, nella nota editoriale de “Modernità alternative. Il Novecento di Antonio Gramsci” (ed. Giulio Einaudi – pag. 243 – € 10,99), “Il punto di arrivo di anni di ricerche sul pensiero politico e filosofico di Gramsci da parte del suo studioso di riferimento. L’«americanismo», lo «Stato nuovo» fascista, il comunismo sovietico sono per Gramsci risposte alla crisi del vecchio ordine mondiale generata dalla grande guerra. Egli li raffigura come tre protagonisti della modernità post-liberale, destinati a scontrarsi tragicamente tra loro. Analizzando gli avvenimenti della storia mondiale fra anni venti e anni trenta del secolo passato, Gramsci procede a una revisione radicale del marxismo dando vita a un nuovo pensiero i cui concetti fondamentali sono: la politica come lotta per l’egemonia, la «rivoluzione passiva» come paradigma storiografico della modernità, la filosofia della praxis come fondamento di originali saldature fra visioni del mondo, analisi storiche e strategie politiche. Le sue intuizioni e il suo pensiero sono frutto d’uno sguardo sul Novecento che parla ancora a noi aprendo la strada a nuove narrazioni della storia mondiale. Dal pensiero di Gramsci scaturisce quindi una concezione della democrazia che affonda le radici nelle strutture della modernità e si proietta sul suo «farsi mondo». Modernità alternative, riesaminando a fondo il pensiero di Antonio Gramsci su ciascuno di questi temi, ne ricostruisce la critica ai principali sistemi politici del suo tempo, gettando nuova luce sulle sue aspettative e sulle sue speranze”.