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Federlazio e Bio2Gas: da rifiuto a risorsa per l’ambiente, trasformandosi in biometano..

 

Come può il rifiuto diventare una risorsa? E come si trasforma in biometano e fertilizzante agricolo?

Doveva essere un convegno sulle possibilità di come il rifiuto (organico) possa diventare una risorsa e non un macigno sulla società italiana, invece si è trasformato in una lezione (interessante) su come il biometano può salvaguardare l’ambiente, su come possa inquinarlo molto meno rispetto ai carboni fossili e su come possa eliminare le polveri sottili presenti in atmosfera. Il convegno griffato Federlazio Latina dal titolo emblematico già di suo ”Da rifiuto a risorsa per l’ambiente. Il biometano dall’organico della raccolta differenziata” in effetti non è stato solo uno spot per l’azienda Bio2Gas che aveva sul tavolo dei relatori l’ingegnere Paolo Rinaldi, che è l’ad dell’azienda che ha il piano pronto per realizzare a Latina Scalo e Pontinia due impianti a biometano per un investimento di 30 milioni di euro. Perché se Federlazio ha costruito attorno alla valorizzazione del biometano un confronto con i vari attori (tant’è che s’è creato anche un contradditorio in sala coi residenti di Latina Scalo), l’azienda cui fanno capo gli impianti che verranno presto realizzati in provincia pontina ha avuto l’occasione di presentarsi, in modo chiaro, senza nascondere i propri progetti e chiamando il mondo accademico a consolidare le proprie tesi.

Dal convegno è emerso che è possibile, non solo teoricamente, adottare un modello di sviluppo circolare ed ecosostenibile, così attraverso la digestione anaerobica l’organico della raccolta differenziata viene trasformato in metano, cioè carburante pulito per le auto e fertilizzante per l’agricoltura, contribuendo in modo sensibile alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e delle polveri sottili nell’atmosfera. In giro per l’Europa ci sono già questi modelli di sviluppo, in particolare sono diffusi in Germania e nei Paesi scandinavi ma anche nel nord-Italia, è nel centro sud che vi è carenza di questi impianti, aumentando di fatto per le popolazioni le tariffe sullo smaltimento dei rifiuti. La parte più interessante e coinvolgente dell’incontro è spettata al professor Valerio Rossi Albertini, fisico Cnr, che ha affrontato il tema del contributo del biometano verso un’economia sostenibile attraverso una serie di esempi pratici, dimensionati, che hanno affascinato la platea, vedendo nel biometano l’unica via di salvezza per tutelare l’ambiente e inquinare meno oltre che produrre un’alternativa energetica pulita. Sul tavolo si sono susseguite le relazioni di Sandro Scollato, vicepresidente di AzzeroCo2, che ha illustrato in generale la situazione italiana attorno alla raccolta differenziata e al riciclo efficiente; poi Fabrizio Adani, professore di chimica del suolo e dell’ambiente, uso e riciclo delle biomasse agricole e alimentari dell’Università di Milano, che ha affrontato il tema dell’economia circolare, quindi nello specifico del recupero della sostanza organica e di elementi nutritivi; ancora l’intervento di Simone Bonizzardi, project manager dell’azienda Aenergia, che ha introdotto il funzionamento degli impianti di digestione anaerobica dell’organico della raccolta differenziata; ine le conclusioni sono spettate a Paolo Rinaldi, A.D. di Bio2Gas, che ha illustrato i progetti del gruppo Bio2Gas nel settore ed in particolare l’impianto di Latina Scalo della propria società Recall Latina e quello di Pontinia, due progetti entrambi approvati da Regione Lazio e Provincia di Latina, che hanno ormai solo da sconfiggere la diffidenza attorno all’economia basata sui rifiuti. Ma qual è la mission della Bio2Gas con i futuri impianti di Latina Scalo e Pontinia? La produzione di bio-metano e fertilizzante attraverso la trasformazione della frazione organica della raccolta differenziata, un processo da conseguire con la massima eco-sostenibilità, conseguente la riduzione di emissioni CO2 e la riduzione delle polveri sottili per utilizzo del biometano nell’auto-trasporto, innescando quindi l’economia circolare. Gli impianti tratteranno all’anno 35.000 tonnellate di Forsu, per quanto concerne la valorizzazione energetica e abbattimento delle polveri sottili avremo la produzione di biometano per 2,8 ML Smc immessi nella rete Snam che possono alimentare in modo pulito circa 1.500 auto che percorrono 20.000 km/anno ciascuna. E le eventuali problematiche odorigene? Le aree di ricezione dei rifiuti, pretrattamento, stoccaggio dei sovvalli e del digestato, depuratore sono tutte all’interno di capannone depressurizzato e sotto biofiltro. – I digestori, le tubazioni del biogas e i serbatoi polmone sono a tenuta stagna.

 

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