La musica italiana dice addio a Pino Daniele
di Elisabetta Calandrini –
Il mondo della musica piange la morte di uno dei più grandi cantautori napoletani. Pino Daniele ci ha lasciati nella notte tra il 4 e il 5 Gennaio stroncato da un infarto. Il cantante viaggiava insieme alla compagna dalla Maremma verso Roma, dopo la rinuncia al soccorso in ambulanza per farsi visitare dal suo amico e cardiologo di fiducia Achille Gaspardone al Sant’Eugenio. Inutili i soccorsi e le manovre di rianimazione. ‘’La sua vita era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più, guadagnato’’, spiega Gaspardone. Pino Daniele avrebbe compiuto sessant’anni a Marzo e lascia oggi cinque figli e un dolore immenso nelle persone che lo hanno amato e seguito in tutti questi anni di successo meritato.
Oggi l’omaggio a Pino Daniele è nelle voci dei suoi fan venuti alla camera ardente per cantare un ultima volta insieme. Vengono da ogni parte d’Italia; portano fiori, foto, note da intonare. Il ricordo arriva anche dallo spazio quando l’astronauta Samantha Cristoforetti pubblica su Twitter una foto del golfo di Napoli e il saluto all’artista: ‘’Napule è a voce de’ creature che saglie chianu chianu e tu sai ca non si sulu’’.
Il suo ultimo concerto era stato la notte di Capodanno a Courmayeur quando in un’intervista prima di iniziare disse: ‘’Mi auguro che sia un anno sereno, che tutti troviamo la strada giusta per fare ogni cosa’’. Un anno che invece ha visto bruciare la vita di un artista.
Pino ha affiancato grandi della musica e dello spettacolo. Un uomo sempre in tournèe, su e giù dai palcoscenici di tutta Italia. In una mano la chitarra, nell’altra la sua terra, Napoli. Era un vero poeta, nelle sue canzoni metteva l’amore, il denominatore comune di tutto, lo chiamava. Metteva la passione, era in grado di creare virtuosismi fuori dal normale. Napulè composta a diciott’anni è stata la sua bandiera. La sua formazione artistica la ritroviamo nei film di Troisi, suo grande amico, nelle commedie di Eduardo, nella cultura partenopea. Tanti i capolavori scritti e cantati per innalzare un popolo che ha amato e che a sua volta ha ricambiato con affetto, come accade in Lazzari felici. Molte le sue collaborazioni, quella di cui andava più orgoglioso era con Eric Clapton che stimava più di ogni altro artista. Scrisse Quando per il film Pensavo fosse amore e invece era un calesse di Massimo Troisi. I due erano legati da una forte amicizia che li vide insieme anche nel 1993 nell’album Che Dio ti benedica, dove compare un brano scritto dallo stesso Troisi e musicato dall’ Uomo in blues.
Nel 1980 Pino Daniele tenne un concerto al Palazzetto dello Sport a Latina insieme a Tony Esposito, De Piscopo, Avitabile e James Senese. Per vent’anni l’artista ha vissuto nella sua villa sul lungomare di Sabaudia, venduta nel 2012 per trasferirsi a Migliano, in Toscana.
James Senese lo ricorda così:
‘’Ho trovato in lui una poesia che a me mancava. Quando ho sentito cosa scriveva ho sentito che c’era qualcosa di forte, un sentimento che Napoli ha riconquistato solo con lui. Io quando sentivo le sue canzoni, suonavo e basta. Andavo dentro’’.
Il suo ultimo post su Facebook sembra quasi profetico: la foto in bianco e nero di una strada e la scritta back home, ritorno a casa.
Ora diccelo tu..Quando quando, dove sono le tue mani ed il tuo naso. Verso un giorno disperato?
Fai Buon viaggio Pino…