Si chiude con il noir Tutti i colori della narrativa a San Felice
di Redazione –
Ultimo appuntamento nella piazzetta di San Felice Circeo venerdì 1 settembre.
Alle 21.30 gli autori parleranno nel salotto letterario dell’animo umano, del senso d’inquietudine e dell’eterno conflitto tra Bene e Male.
Stavolta tocca al nero. Al senso d’inquietudine che è proprio dell’animo umano. E con tre autori eccezionali. Si chiude col quarto appuntamento il format ‘Tutti i colori della narrativa’ venerdì 1 settembre alle 21.30 in piazza Vittorio Veneto a San Felice Circeo ospitando Cinzia Tani, autrice de ‘Il capolavoro’, Stefania Nardini autrice de ‘Jean Claude Izzo – Storia di un marsigliese’ e Walter Lazzarin, autore de ‘Ventuno vicende veramente vergognose’.
Venerdì 1 settembre alle ore 21.30 su a piazza Vittorio Veneto a San Felice Circeo il format ‘Tutti i colori della narrativa’ voluto dal settore turismo del Comune abbraccia uno dei generi che è esploso in questi anni, il noir, quel genere dove l’eterna lotta tra Bene e Male si fonde e il lettore fa fatica, un po’ come la vita, a distinguere da che parte stanno i buoni e dove stanno i cattivi. Resta questo il format ‘Tutti i colori della narrativa’ nell’estate sanfeliciana, condotto dal giornalista Gian Luca Campagna e dalla blogger Stefania De Caro: raccontare le storie attraverso un talk show con scrittori, autori e personaggi dello spettacolo che finora hanno sempre interagito col pubblico in maniera diretta, senza filtri, in modo molto confidenziale, come un autentico salotto letterario.
Ma veniamo agli ospiti.
Cinzia Tani, autrice de ‘Il capolavoro’
Dalla Seconda guerra mondiale alla vicenda delle Isole Falkland nei primi anni Ottanta, Cinzia Tani imbastisce con la consueta abilità e passione una storia in cui le vite dei protagonisti si snodano sullo sfondo di una precisa, vivacissima ambientazione storica.
In parallelo seguiamo le vicende di Dominic Klammer, un neurologo che nella Germania nazista prende parte al progetto dell’Aktion T4 nel castello di Hartheim, cercando di contrastare il protocollo volto all’eliminazione dei malati di mente. La sua è una lotta silenziosa, clandestina, che gli permette di salvare molte vite. Nel 1945, quando Berlino è assediata dalle bombe e i russi sono alle porte, Dominic conosce la dolce Magdalena che lo salva dalle macerie. La sua vita è a una svolta. A Buenos Aires, intanto, Cristina si stabilisce dall’amica Manuela e continua le ricerche del padre e dell’assassino della madre, aiutata in parte da Andrès, un poliziotto di Ushuaia da sempre innamorato di lei. Niklas, il fratello di Manuela, è un ragazzo dal fascino oscuro, ed è un membro dei Montoneros, i ribelli che organizzano azioni contro i militari: Cristina è attratta da lui, al punto da mettersi nei guai. Dalla Seconda guerra mondiale alla vicenda delle Isole Falkland nei primi anni Ottanta, Cinzia Tani imbastisce con la consueta abilità e passione una storia in cui le vite dei protagonisti si snodano sullo sfondo di una precisa, vivacissima ambientazione storica, tra colpi di scena e avventure, in una vorticosa rincorsa verso un finale mozzafiato.
Stefania Nardini autrice de ‘Jean Claude Izzo – Storia di un marsigliese’
La vita di Jean-Claude Izzo, lo scrittore marsigliese autore della trilogia che ha come protagonista Fabio Montale (Casino totale, Chourmo, Solea), e dei romanzi Marinai Perduti e Il sole dei morenti. Cinque libri che hanno conquistato migliaia di lettori in Francia e in molti paesi europei. Solo cinque libri perché Jean-Claude Izzo a 55 anni se ne è andato, lasciando un segno, non solo nella città a lui cara, Marsiglia, ma in tutti coloro che nei suoi testi hanno ritrovato sensazioni, emozioni, verità. Un omaggio allo scrittore, all’uomo, al giornalista, che è stato ciò che scriveva. Senza mai rinnegare la sua storia di marsigliese. Il libro contiene alcune poesie di Izzo tradotte per la prima volta in Italia e alcuni brevi testi in prima pubblicazione mondiale. Stefania Nardini è nata a Roma. Giornalista, è autrice di Jean Claude Izzo, storia di un marsigliese (Perdisa Pop 2010), biografia romanzata del grande autore francese grazie per la quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti; Matrioska (Pironti 2001), sulla condizione delle donne in Ucraina, paese dove è stata la prima scrittrice contemporanea tradotta dopo la rivoluzione arancione; Gli scheletri di via Duomo (Pironti 2009), noir ambientato nella Napoli degli anni Settanta. Alcuni suoi racconti sono comparsi in diverse antologie. Oggi vive tra Marsiglia e Bettona, in Umbria.
Walter Lazzarin, autore de ‘Ventuno vicende veramente vergognose’.
Lui si definisce scrittore per strada. “Sono partito con la paura di essere ignorato, col timore che per strada non mi si sarebbe avvicinato nessuno; ho iniziato da Roma e poi sono sceso a Catania, ho iniziato la risalita d’Italia e a Bari ho beccato il freddo della Tramontana, a Napoli ho spacciato draghi e tautogrammi come se piovesse, a Firenze pioveva e basta; a Torino sotto i portici mi sentivo a casa e a Milano ho quasi preso una sberla; a Cagliari ho conosciuto un sacco di gente stupenda e Trieste mi ha tirato sberle con la Bora. Dopo un anno e venti regioni avrei dovuto fermarmi, invece la Calabria e la Puglia e l’Abruzzo mi hanno richiamato. Forse a fine anno mi fermerò, stopperò il progetto Scrittore per strada”. Lui è Walter con la sua Lettera 22 ha girato l’Italia e scrive per strade, scriveva tautogrammi e storie piccole, incuriosendo i passanti, poi la Rai, redazione sportiva in ‘Dribbling’, e oggi il suo secondo lavoro letterario, ‘Ventuno vicende veramente vergognose’, dove Socrate e Aristotele non sono i soli ad avere avuto qualche problemino a letto. Anzi, sono in ottima, zozzissima, compagnia: ci sono Cleopatra, Hermione, Bukowski, Einstein… Certo, non si aspettavano che qualcuno potesse spiattellare al mondo i fattacci loro, e tantomeno che lo facesse con un tautogramma. Ecco ventuno storie, raccontate dallo scrittore per strada Walter Lazzarin, una per ogni lettera dell’alfabeto. Un piccolo gioiello di surrealismo che mescola giochi linguistici e goliardia, poesia classica e farsa scollacciata. Una liberatoria dichiarazione d’amore all’Amore e alle suedéfaillances.
Riceviamo e pubblichiamo