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Miranda Miranda, “Una vita da signorina – viaggio nella raccolta più popolare della letteratura cosiddetta di evasione”

 

di Cora Craus –

 

“Una vita da signorine” con l’esplicativo sottotitolo “Viaggio nella raccolta più popolare della letteratura cosiddetta di evasione” è un raffinato saggio di Miranda Miranda che ricostruisce e narra la storia della letteratura “rosa”, ovvero delle pubblicazioni della collana “La biblioteca delle Signorine” della casa editrice Salani che, per oltre un secolo, sono state al centro della letteratura femminile.

Da subito, l’autrice, ci informa di quale tipo di considerazione godesse questo filone letterario: “Purtroppo, trattandosi di una narrativa scritta per la maggior parte da donne per le donne, per molto tempo è stata affiancata nella mentalità comune a un genere di second’ordine, destinato tutt’al più a intrattenere e a divertire.”

Il romanzo rosa, da quando ne fu decretato la sua morte, ha suscitato l’interesse della critica, sia dal punto di vista dell’analisi strutturalista sia secondo le teorie della sociologia della letteratura, sia sotto il profilo della storia del costume. Un interesse, come testimonia la grande curiosità suscitata sia tra gli addetti ai lavori sia tra il pubblico del saggio di Miranda Miranda.

L’itinerario letterario, preso in esame dall’autrice, si snoda lungo un arco di tempo molto ampio mostrandoci come i libri e gli autori analizzati attraversino e, a volte, anticipino, tematiche e mode. In un secolo e più di pubblicazioni diventa evidente la strada percorsa, il cambiamento che attraversa il consorzio umano e che ha portato al lento emergere dell’innovativa società borghese che soppianta nell’immaginario il mondo aristocratico come unica fonte di ispirazione e di sogno.

II titoli degli otto capitoli che formano il saggio rappresentano di per sé una sintesi dell’evoluzione, e dei cambiamenti nei valori primari della società verso le donne. I libri per signorine rappresentano un manuale, vero e proprio apprendistato amoroso, religioso, morale nonché una pragmatica preparazione ai futuri doveri di moglie e di “padrona di casa” unica possibilità di libertà e affermazione consentita per le donne in quella società anteguerra. Ed ecco allora dopo il capitolo introduttivo, “Realtà e narrativa nella Biblioteca delle Signorine, storica collana della Salani”, atto a presentare il fenomeno nel suo insieme l’inanellarsi di “Amore e matrimonio, banchi di prova delle signorine” per proseguire con “Orfane, zitelle, donne fatali: la condizione femminile al tempo delle signorine”. Tutti gli altri capitoli si srotolano su questa falsariga affrontando anche i temi dei tragici conflitti mondiali che tanto influirono sui cambiamenti di costume e di cultura e che puntualmente sono registrati dalla narrativa. L’autrice analizza con perizia di particolari tutto l’affascinante mondo dell’esotismo e, in questo particolare aspetto la biblioteca delle signorine, diventano qualcosa di più, qualcosa che va oltre il romanzo: un taccuino di viaggio con una grande accuratezza di descrizioni storico-geografiche, di usi e tradizioni dei luoghi evocati.

L’autrice sottolinea la qualità letterarie di queste pubblicazioni la loro capacità di coniugare l’eleganza della scrittura con la penetrazione psicologica e un dichiarato intento pedagogico. Lo stile di questi romanzi è sempre molto scorrevole e accattivante con un soffuso soffio di grazia; le storie con una struttura sempre uguale a se stesse sono di immediata presa sul pubblico e ne hanno determinato il successo. “Storie – scrive, Miranda Miranda – strutturate su tre personaggi – lui, lei, il cattivo o la cattiva – schema che, da Jane Austen alla sceneggiata napoletana, si è dimostrato sempre efficace per colpire l’immaginazione”.

La prima autrice che accettò di pubblicare nel 1912 in una collana per signorine fu Matilde Serao donna indipendente e battagliera dalla penna caustica e fondatrice de “Il Mattino” di Napoli.

E, di Napoli è anche Miranda Miranda, l’autrice di questo bel saggio, che attualizza e rende quasi colloquiale il suo lavoro di ricerca inframmezzando l’esplorazione e le analisi delle storie con ricordi autobiografici legati ad un punto preciso di Napoli il suo “rione Materdei”.

Abbiamo trovato di grande interesse il capitolo “Le storie nella storia: gli autori e gli illustratori” dove sono magistralmente fissati sulla pagina mini camei biografici delle maggiori autrici della Salani perché la maggior parte di loro, lo ricorda più volte l’autrice, erano scrittrici anche se spesso firmavano con un pseudonimo maschile, Miranda ci ricorda: “di quanto sia falsa l’immagine comunemente accettata della donnetta di piccola cultura che, animata da una sentimentalità zuccherosa, scrive romanzetti per ragazze allo scopo di ingannare la monotonia della sua esistenza”

Una vita da signorina – viaggio nella raccolta più popolare della letteratura cosiddetta di evasione. Ed.Scrittura e scritture – pag.414 – €16

 

 

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista