Latina, Il gruppo di lettura del centro Donna Lilith legge “Le quattro casalinghe di Tokyo” di Natsuo Kirino
Di Cora Craus –
Il gruppo di lettura del Centro Donna Lilith per il libro del mese di marzo ha scelto di leggere “Le quattro casalinghe di Tokyo” di Natsuo Kirino, pseudonimo di Hashioka Mariko. Un thriller-noir che trasporta le lettrici in una cultura diversa e lontana: la letteratura contemporanea giapponese. “Un libro che abbiamo deciso di leggere tutte insieme a “staffetta” settimanalmente – raccontano le socie del gruppo – un libro che ci ha conquistato fin dalle prime pagine rivelandosi coinvolgente e le cui descrizioni e scene risultano davvero strong. Una lettura affascinante per la scorrevolezza dello stile, l’eleganza della scrittura e la capacità di Natsuo Kirino di tratteggiare con estrema precisione la personalità delle quattro protagoniste che da subito si rivelano quattro donne difficili ma solidali tra loro. Ci avevano incuriosito le contradditorie recensioni che andavano dalla vera e propria esaltazione ad alcune, che per contro, ne sconsigliavano la lettura per chi fosse impressionabile o peggio pronte a scandalizzarsi. Il libro si è confermato un noir forte, macabro e scabroso sotto tutti i punti di vista. Abbiamo deciso – continuano le socie del gruppo – di leggere anche “Notte, di nuovo notte, profonda notte”, il romanzo che Kirino scrisse nel 2014, dopo aver soggiornato a Napoli ed esserne conquistata, decidendo di ambientarlo nel capoluogo partenopeo nei Quartieri Spagnoli per l’esattezza. Un romanzo molto diverso per stile e contenuto.”
Il gruppo di lettura del CDL è uno dei più longevi della nostra città, proprio nel mese di marzo ha festeggiato il decennale della sua formazione. Gli incontri di lettura si svolgono tutti i lunedì, dalle 18 alle 19,30 presso la sede dell’Associazione del Centro Donna Lilith, via Fratelli Bandiera, 34 Latina. (cell. 3383972147 cell. 3939910191). La partecipazione è libera e senza limiti di età. Gli incontri, oltre al piacere della lettura condivisa, favoriscono la socializzazione culturale e umana soprattutto è uno spazio femminile aperto e solidale. Il gruppo di lettura del CDL è di formazione democratica, femminista e femminile e promuove in quest’ottica la lettura e la scoperta di autrici internazionali, nazionali e locali.
Piccole curiosità su “Le quattro casalinghe di Tokyo” (ed. Neri Pozza – pag. 652 – € 12). E’ stato pubblicato in giapponese nel 1997 e nel 204 in inglese con il titolo “Out” nel 2002 ne è stato realizzato un film diretto da Hirayama Hideyuki, nel 2008 è uscita la versione italiana con la traduzione curata da Lydia Origlia. Diretto invece da Nakata Hideo il film prodotto dall’americana New Line Cinema. A distanza di oltre due decenni dalla sua pubblicazione si rivela uno dei noir femminili giapponesi più intriganti e letti in Occidente. Di cosa tratta “Le quattro casalinghe di Tokyo”? Certamente non sono “casalinghe” come le intendiamo noi.
Dalla quarta di copertina: “La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell’ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l’ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne. È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all’indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell’aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere! Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell’ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l’hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d’immondizia.”