Salvo il marchio “Riviera di Ulisse “, le considerazioni di Pier Giacomo Sottoriva.
Leggo con sorpresa che il marchio “La Riviera di Ulisse” è salvo.
Sarebbe salvo perché una cooperativa lo avrebbe registrato
sottraendolo a non so quale oblio. Ricordo che il marchio “La Riviera
di Ulisse” con il segno grafico che lo accompagna è stato creato dal
sottoscritto e graficizzato dall’arch. Maurizio Guercio esattamente
50 anni fa per l’Ente Provinciale per il Turismo di Latina, poi
ereditato dall’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di
Latina che sostituì l’EPT, infine trasmesso alla Regione Lazio quando
questa soppresse anche l’APT divenendo proprietaria di tutte i beni, i
diritti, i rapporti giuridici dell’Ente soppresso.
Quel marchio fu tenuto sotto riserva di proprietà presso il Ministero
dell’Industria per diversi anni, proprio ad evitare che privati se
ne impadronissero e ne usassero in forma privata, qualunque essa
fosse. Poi fu messo nella libera disponibilità di chiunque volesse
utilizzarlo, essendo ormai penetrato e affermato nel mercato turistico
nazionale ed estero come segno della costa pontina e delle Isole
Pontine. E, difatti, è stato usato da tutti, per ogni cosa che
contrassegnasse in positivo questo territorio turistico. Fu anche
creato un opuscoletto che spiegava il perché di una riviera intitolata
ad Ulisse.
Non capisco affatto, perciò, come un soggetto privato possa
impadronirsi di un bene non suo ed ora contrassegnato dalla proprietà
generalizzata di tutti gli operatori della Riviera di Ulisse,
albergatori, gestori di campeggio, agenti di viaggio, guide,
interpreti, corrieri e loro associazioni. Né capisco cosa ci fosse da
“salvare”, visto che esso naviga ormai da solo da molto tempo e non
può essere assunto ad un riservato uso.
Mi chiedo anzi come sia possibile che possa essere gestito un Ufficio informazioni
turistiche-IAT non autorizzato da chi ne ha la competenza ex lege; né
come abbia fatto il Comune di Latina ad affidare un locale del proprio
demanio senza alcuna gara e non so con quale contropartita. I casi
sono due: o il Comune ha rinunciato a gestire un proprio ufficio
informazioni come fanno tutti i Comuni; oppure lo ha affidato a
qualcuno, ma in questo caso non conosco le procedure utilizzate per
scegliere come gestore un soggetto anziché un altro.
Queste cose le osservo sia come cittadino di questa Provincia, sia
come un tempo responsabile degli Organismi turistici pubblici che
crearono e gestirono questi servizi.
Pier Giacomo Sottoriva