Sabato, 14 settembre presso lo Spazio Comel Arte Contemporanea sarà presentata la mostra di Elena Diaco Mayer “Mirrors of Emptiness”
Di redazione –
Riprendono dopo la pausa estiva le attività allo Spazio COMEL Arte Contemporanea di Latina con la personale di Elena Diaco Mayer, l’artista che ha vinto il Premio del Pubblico durante la V edizione del Premio COMEL “Lucente Alluminio”.
Sarà inaugurata sabato 14 settembre la mostra “Mirrors of Emptiness”: un viaggio all’interno di noi stessi che inizia proprio dal riflesso della nostra immagine. In esposizione una serie di opere realizzate con vari materiali: alluminio, legno, gesso che vengono finemente lavorati fino a diventare superfici riflettenti.
“L’immagine che restituiscono – si legge in una nota degli organizzatori – all’osservatore però non è una precisa e perfetta riproduzione della realtà come davanti a uno specchio, ma una serie di linee e forme indistinte, un’entità che, pur mantenendo la propria individualità, perde i suoi confini e si ritrova ad essere parte del Tutto. La perdita di confini e forme riconoscibili diventa spunto per cercare nuovi significati e contenuti.
Elena Diaco Mayer, unendo agli studi accademici la conoscenza delle lingue orientali (lingua araba, iconografia ortodossa e scrittura giapponese) e la filosofia zen ribalta la tradizionale idea di specchio come oggetto di velleità e apparenza, per farlo diventare luogo e mezzo per una interrogazione profonda di sé stessi”.
La mostra, a cura della critica e antropologa Dafne Crocella, sarà inaugurata alle ore 18.00 e aperta al pubblico tutti i giorni fino al 29 settembre.
Cenni biografici: Nasce a Padova. Si laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e si specializza con lode in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Studia lingua araba, iconografia ortodossa, calligrafia giapponese. Nel 2009 partecipa alla Seconda Biennale d’Arte dei Giovani a Bologna, curata da Renato Barilli. Nel 2011 è invitata ad esporre presso la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi. Il suo lavoro è connotato dall’utilizzo di elementi naturali ed essenziali, e da un’iconografia che si basa sia sulla tradizione artistica occidentale sia sulle culture ortodossa ed orientale. La sua opera, pittorica e scultorea si serve di monocromie e ampie campiture d’oro, scritture astratte e modulazioni del segno.