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Aspettando la cerimonia del Nobel. Un excursus tra le organizzazioni che sono state insignite del premio: OPAC, Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche

 

Di Cora Craus –

È cominciato il conto alla rovescia per la cerimonia della consegna dei premi Nobel 2019 che avverrà il 10 dicembre. Nell’attesa faremo un breve excursus tra le organizzazioni internazionali che nel corso di oltre un secolo sono state insignite del premio Nobel per la Pace.

Cominciamo questo nostro percorso, composto da piccoli cammei, con il premio assegnato nel 2013 all’Opac (Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche). La motivazione dell’Accademia di Oslo fu: “Per l’impiego a favore dell’eliminazione delle armi e degli arsenali chimici nei vari scenari di guerra in tutto il mondo”.

Parole quanto mai attuali, tutte le prime pagine dei giornali e i Media in generale hanno posto l’accento sulle armi chimiche usate contro i civili del popolo curdo. Abbiamo, tutti, con orrore, fissato le immagini di bambini straziati da ustioni provocate dall’uso di tali armi da parte dei soldati turchi. Uniamo la nostra voce a quella dei tantissimi che chiedono tregua, pace per quelle terre, per quei popoli martorizzati, per le compagne curde che hanno e lottano con feroce e disperato coraggio.

Noi, vogliamo credere ad una vera costruzione della pace nel mondo con la stessa forza, con la stessa incrollabile convinzione di Nelson Mandela e lasciamo che le sue parole risuonino chiare e argentine: “La pace è un sogno, può diventare realtà…Ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare”. Troveremo la forza di sognare per te e con te Hevrin Khalaf. Hevrin, un’attivista, curda- siriana, per i diritti delle donne in una zona barbarizzata dall’Isis è stata trucidata mentre si recava a Kobane dalle milizie filo turche- islamiche.

Chi è e cosa fa l’Opac?

L’Opac è l’organo esecutivo della “Convenzione delle armi chimiche”, convenzione entrata in vigore nel 1997 cui aderirono centinaia di Stati. Lo scopo dell’Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche, che ha sede a l’Aja, è lavorare insieme per prevenire affinché le armi chimiche non siano più utilizzate in guerra, rafforzando in tal modo la sicurezza internazionale. All’assegnazione del premio da parte dell’Accademia di Oslo all’Opac suscitò alcune profonde polemiche anche tra le forze delle opposizioni in Siria che lo considerarono, come in effetti fu, più un messaggio di speranza e di fiducia che non la ratifica, come è consuetudine dei premi Nobel, di un successo raggiunto; come la cronaca ci ha crudamente poi segnalato in questi anni.

“L’elemento chiave essenziale – si legge, con lucida analisi nelle pagine di “Mosaico di Pace”, il giornale diretto da padre Alex Zanotelli  – per liberare il mondo dalle armi e dal militarismo è la volontà politica. Per generarla, però, non c’è alternativa all’educazione alla pace e alla mobilitazione della società civile del mondo, sì da esercitare una pressione informata sui governanti”.

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista