Nettuno. Ripercorriamo insieme la storia del reading di poesia “8 POETESSE X L’8 MARZO”
A cura di Cora Craus –
“L’evento ha progressivamente assunto i caratteri di una narrazione, di un “opera” molteplice, – sottolineano gli organizzatori della manifestazione “8 poetesse x l’8 marzo” – composta di vari tasselli, eppure coerente nella sua ricerca creativa sul femminile contemporaneo, con le sue diverse sensibilità e declinazioni, ma sempre come atto poetico-artistico che si afferma in quanto elogio del genere barthesianamente inteso, poiché salda la sua immagine con la ‘cosa’ femminile in sé, in un mondo ancora in parte rovesciato in senso maschile, proponendo un passo ulteriore che spinge l’accoglienza e la solidarietà in direzione dell’‘innamoramento’ nei confronti del genere”.
“8 poetesse x l’8 marzo”, una creatura letteraria di Ugo Magnanti, Dona Amati e della Fusibilia Associazione, che nel corso degli anni (è giunta alla tredicesima edizione) ha inondato di luminoso calore poetico tutti noi. Una manifestazione, una storia di e per la poesia che racchiude un complesso mondo simbolico. Scopriamolo insieme.
Il reading di poesia al femminile nasce, a cura di Ugo Magnanti, in occasione della Giornata della Donna 2008. La sede prescelta è la Sala dei Sigilli del Forte Sangallo di Nettuno (Roma).
Fin dall’inizio questo evento letterario si richiama all’origine storica della Giornata della Donna, e al suo significato più autentico progressivamente affievolitosi nel corso degli anni, e altresì si determina in tono critico rispetto alle campagne reazionarie, periodicamente agitate nel Paese, che tradiscono il subdolo intento di rimettere in discussione alcuni diritti faticosamente acquisiti dalle donne.
E fin dall’inizio un piccolo apparato emblematico ne accompagna lo svolgimento. Le poetesse infatti, durante la lettura, glissano sul ramo di mimosa, e indossano un guanto bianco, simbolo di accoglienza e solidarietà reciproche fra uomo e donna, e addirittura, per quella prima ormai lontana edizione, ricevono una piccola stoffa bianca macchiata di sangue, simbolo del sangue versato dalle donne nella lotta contro lo sfruttamento, e per l’emancipazione sociale.
Del resto al guanto bianco è stato attribuito, nell’ambito di varie culture, un rilevante valore simbolico. Soprattutto il guanto femminile, o il guanto legato tout court all’emisfero femminile, continua ancora ad occupare un luogo preminente all’interno di una suggestione condivisa, capace di proiettarsi sul nostro immaginario, e rivivere attraverso altri linguaggi, come quello della poesia.
L’‘invertibilità’ significante di questo simbolo trova una naturale corrispondenza proprio nella poesia, e in una delle sue attitudini prevalenti, e cioè quella di dilatare l’alveo nel quale i simboli accolgono i loro significati; e ancor più trova corrispondenza con la poesia al femminile, o anche, con la natura femminile della poesia, che è tale, come dice Robert Graves, per cui “nessun poeta della Musa diventa conscio della Musa se non attraverso l’esperienza di una donna nella quale dimori in una certa misura la Dea”.
Il reading “8 poetesse x l’8 marzo”, anche per l’edizione del 2009, non si mostra certo insensibile alle tragiche sollecitazioni dell’attualità, in un periodo di inasprimento nel Paese della violenza di genere, e della violenza in genere.
Per questa ragione la manifestazione viene dedicata a tutte le donne vittime di stupro, ma anche a Navte Singh, il cittadino indiano aggredito e bruciato alla stazione di Nettuno il primo febbraio del 2009: la ‘tradizionale’ consegna alle 8 poetesse del guanto bianco viene sostituita con la consegna di un guanto nero, riferimento non anacronistico alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 e all’eclatante gesto dei velocisti statunitensi Tommie Smith e John Carlos, e dunque simbolo di dissenso contro ogni violenza e ogni discriminazione.
Per l’edizione del 2010 al reading “8 poetesse per l’8 marzo” viene per la prima volta collegata una mostra fotografica di 8 fotografe. La quarta edizione, nel 2011, che si svolge presso la Sala Gatti di Viterbo col patrocinio della Città e della Provincia di Viterbo, ripropone, con la collaborazione di Dona Amati, la mostra fotografica, e si amplia ulteriormente con altri eventi collegati, come ad esempio la presentazione di “Emily e le altre”, il libro di Gabriella Sica, una delle più importanti poetesse italiane. Il ‘gemellaggio’ con Viterbo trae le sue ragioni dal ricco cartellone di eventi che tradizionalmente, nel mese di marzo, il capoluogo della Tuscia dedica alla donna.
Per il 2012, dopo la suggestiva ‘trasferta’ del 2011 nella Tuscia, le “8 poetesse x l’8 marzo”, sempre con la collaborazione di Dona Amati, ritornano al Forte Sangallo di Nettuno, in una quinta edizione notevolmente accresciuta, che oltre a riproporre come momento clou l’ormai tradizionale reading poetico al femminile di alcune fra le più interessanti autrici italiane, presenta una ricca offerta culturale, non solo letteraria. Momento qualificante per l’evento, anche nel 2012, la mostra fotografica di 8 fotografe di livello, ma la programmazione ha previsto altre letture poetiche, un’esposizione libraria d’arte, brevi performances teatrali, proiezioni, interventi musicali e di scrittura istantanea, e soprattutto numerose presentazioni di libri, fra cui quelle di autori di assoluto valore, se ci soffermiamo in particolare alla poesia, come Annamaria Ferramosca, Stelvio Di Spigno, Enrico Pietrangeli, Letizia Leone, Fortuna Della Porta, o di narratori, come Giulio Laurenti. Presenti critici letterari come Francesco De Girolamo e Plinio Perilli, o come Rino Caputo, preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Tor Vergata di Roma, e altri docenti universitari come Rocco Paternostro e Simona Cigliana, e tanti altri.
Nel 2013, per la sesta edizione, l’evento si è svolto dall’8 al 13 marzo al Museo Civico Archeologico di Villa Adele in Anzio, sempre tra letteratura, performance, e fotografia, con la conduzione dell’attrice e giornalista Sonia Topazio. Radio Omega Sound, radio ufficiale della manifestazione, ha seguito l’evento in differita. Come già nelle tre edizioni precedenti, all’evento letterario è stata collegata una mostra fotografica di 8 fotografe.
Nel 2014, per la settima edizione, l’evento si è svolto per la prima volta in una doppia sede, dal 7 al 16 marzo, fra Museo Civico Archeologico di Villa Adele in Anzio e Palazzo Sforza Cesarini di Genzano, sempre seguito da Radio Omega Sound. Anche l’edizione del 2015, curata insieme a Rossella Tempesta e Dona Amati, si è svolta in una doppia sede, dall’1 all’8 marzo, fra il Forte Sangallo di Nettuno e il Caffè letterario “Leggendarie” di Formia, e per la priva volta il reading è stato duplicato. Il programma ha previsto la presentazione dell’antologia poetica “Teorema del corpo – Donne scrivono l’eros”, curato da Dona Amati per FusibiliaLibri, con la prefazione del poeta Beppe Costa. Per questa edizione la mostra collegata all’evento letterario è stata la personale “Esoterica” di Eduardo Fiorito. Radio Omega Sound, radio ufficiale della manifestazione, ha seguito ancora una volta l’evento in differita.
Per l’edizione del 2016, la nona, l’evento, promosso dall’Assessorato al Tempo libero del Comune di Genzano, ha fatto ritorno a Palazzo Sforza-Cesarini della città castellana, presso la Sala delle Armi, arricchito dall’intervento del noto poeta Carlo Bordini, e dall’azione coreografica “Inside”, della danzatrice Maria Borgese e preceduto da una visita-affaccio sul lago di Nemi, dalla terrazza del Palazzo, con breve lettura del testo “Cesare Pavese e il lago di Diana”.
La decima, l’undicesima, e la dodicesima edizione, si sono svolte a Nettuno, negli ottimi spazi della Cantina Bacco, con il coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto scolastico superiore “Emanuela Loi”.
Nel corso delle 12 precedenti edizioni hanno partecipato all’evento, fra le altre: Marcia Theophilo, Rossella Tempesta, Cristina Annino, Lidia Riviello, Sara Davidovics, Lucianna Argentino, Letizia Leone, Nina Maroccolo, Pilar Castel, Annamaria Ferramosca, Zingonia Zingone, Anna Maria Curci, Monica Maggi, Dalila Hiaoui, Silvia Rosa, Tiziana Colusso, Rosanna Bazzano, Giovanna Iorio, Myra Jara Toledo, Rita Pacilio, Donatella Mei, Elena Ribet, Serena Maffia, Monica Martinelli, Marzia Spinelli, Federica Giordano, Heléna Velena, Ilaria Palomba, Alejandra Alfaro Alfieri; critici come Angelo Fàvaro, dell’Università Tor Vergata, e come Luca Benassi; le cantautrici Viola Buzzi e Diana Tejera, il critico d’arte Vitaldo Conte, e altri personaggi della cultura, come Beppe Costa e Carlo Bordini.