Artisti solidali. “Arte & libri per Diaphorà”…Milena Petrarca
Di Cora Craus –
“Con me le donne sorridono come la Gioconda”. È la famosa battuta di Al Pacino nel film L’avvocato del diavolo. La più celebre opera d’arte italiana e un grande attore americano per introdurre la poliedrica Milena Petrarca che Il critico Mario Fratti ha inserito tra i più rappresentativi artisti del gruppo del “Realismo Magico”. Milena è una persona che ti avvolge e ti travolge con il calore della suo entusiasmo, della sua energia, della sua passione per le persone! La pittrice, insieme ad altri sette artisti solidali, partecipa all’evento “Arte & libri per Diaphorà” ideato e curato dalla scrittrice Rosa Manauzzi. In questo breve spazio noi proviamo a conoscere più da vicino “la persona dietro l’artista”.
Milena Petrarca, cosa significa per Lei dipingere?
Per me dipingere è la mia vita, è l’aria che respiro, è il mio mondo di sogni e fantasie, è una mia esigenza spirituale che mi fa sentire bene esprimendo al meglio tutti i miei sentimenti e le mie emozioni. Adoro La natura, adoro il mio simile, adoro gli animali, adoro il cielo, la luna, il sole, adoro dipingere i volti umani, adoro gli occhi attraverso di loro scopro il mondo invisibile, il mondo interiore dell’essere umano.
Le sue creazioni artistiche risentono di una qualche influenza letteraria?
Sì, tante! Adoro Dante, Petrarca, Manzoni. I poemi epici, i personaggi mitologici. I miei dipinti sono un dono di questi personaggi antichi e moderni che hanno plasmato in profondità la mia anima.
Il suo romanzo preferito?
“I miserabili” di Victor Hugo. Un romanzo che amo per i mille “quadri umani” che vi sono narrati. I suoi personaggi appartengono agli strati più bassi della società francese dell’Ottocento, i cosiddetti “miserabili” – persone cadute in miseria, ex forzati, prostitute, monelli di strada, studenti in povertà – la cui condizione non era mutata né con la Rivoluzione né con Napoleone, né con Luigi XVIII. È una storia di cadute e di risalite, di peccati e di redenzione. Hugo santifica una plebe perseguitata, ma intimamente innocente e generosa; la legge, che dovrebbe combattere il male, spesso lo incarna.
Torniamo all’arte pittorica: il suo pittore preferito?
Leonado Da Vinci.
(n.d.r vogliamo ricordare un legame tra il genio assoluto e il territorio pontino citando il libro: “I paesaggi di Leonardo: Leonardo Vinci e i suoi sfondi pittorici-La storia della Gioconda e le paludi Pontine-La copia coeva di Madrid” di Eros Ciotti ed. Atlantide.Nel libro, l’architetto di Roccagorga, avanza l’ipotesi che il paesaggio dietro la Gioconda sia la pianura pontina vista dalla montagna che sovrasta Terracina, Monte Sant’Angelo o Monte Giove e ricostruisce l’effettiva presenza di Leonardo nelle paludi Pontine per progettare un sistema di bonifica su ordine di papa Leone X.)
Di questo pittore quale opera considera emblematica?
La Gioconda o meglio, la giusta definizione sarebbe, il
ritratto di Monna Lisa. Una pittura ad olio su una tavola di legno di pioppo è il dipinto più celebre al mondo e rimane un’opera misteriosa e
affascinante. D’altronde Giorgio Vasari scriveva del suo celebre sorriso:
“Era una cosa più divina che umana a guardare”.
Qual è il suo colore preferito?
Il giallo, un colore che per me rappresenta la luce.
Dispone della macchina del tempo: in quale periodo storico farebbe incursione?
Nell’Ottocento, il secolo romantico per antonomasia.
Cos’è per lei la pace?
La pace è amore universale tra tutti gli uomini del mondo. È vivere in armonia rispettando la natura e tutti gli essere viventi. Sulla pace vorrei citarle le parole di Papa Francesco: “Dobbiamo essere costruttori di pace e le nostre comunità devono essere scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire.”
La Diaphorà è “una certezza” per le persone con disabilità. Un’associazione, che grazie ai tanti volontari, offre un variegato ventaglio di attività; tra esse c’è qualcuna che apprezza in maniera particolare?
Sono tutte attività valide e di grande aiuto dovendo scegliere direi la danza e la tangoterapia attività che trascinano e rivelano temperamento e passioni “favoriscono una maggiore consapevolezza del proprio corpo e di sé stessi in relazione all’altro, promuovendo l’empatia e rafforzando l’autostima”.
Brevi cenni biografici:
Milena Petrarca è soprattutto pittrice, scultrice e recentemente anche stilista. Nata a Pozzuoli (Napoli), lavora e vive a Latina, trasferendosi periodicamente anche a New York. E’ stata docente di discipline pittoriche presso il liceo Artistico di Latina. Le sue opere si trovano in musei italiani ed americani e nelle collezioni più prestigiose: americane, francesi, inglesi. Tre volte vincitrice del premio internazionale “Ottomilioni” ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’associazione “Da Ischia L’Arte – Dila” con la partecipazione della testata giornalistica “Il Dispari”.
Attualmente è presidente provinciale dell’Associazione Internazionale “Magna Grecia” che promuove la cultura del Mezzogiorno con il premio internazionale “Imagna Grecia International Latina- New York”. Cosa che la porta ad aver continui scambi con la sede di New York che considera la sua città adottiva. Nella “Grande MELA” Milena Petrarca è presente in moltissime rassegne artistiche internazionali. Con le doti che gli sono connaturali: entusiasmo e passione ha organizzato, al di là dell’Atlantico, il cinquecentenario di Cristoforo Colombo con mostre personali e collettive, ottenendo il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery” dal Governo di New York. È promotrice in tutto il mondo del progetto artistico “Frida Kahlo a 360 gradi”. Presidente “Dila- Campania” e direttrice artistica del progetto “Dila – Ischia L’Arte per il Messico”