Autori pontini. “Maestri, Guitti e Zanzare – Vicende di donne e uomini per la scuola nella Palude Pontina” di Carla Zanchetta
Di Cora Craus –
La Palude Pontina, l’Agro Pontino con il suo carico di storia, di conquiste, di umanità è il mondo che vive in “Maestri, Guitti e zanzare – Vicende di donne e uomini per la scuola nella Palude Pontina” di Carla Zanchetta (Ed. Atlantide – pag. 178 – €15). È un libro di scorrevole lettura che descrive un vivido, complesso affresco della vita della Lestra, oltre a intenerirci con una delicatissima storia d’amore.
Carla Zanchetta, con penna sicura, accompagna il lettore alla scoperta di persone immerse nella malaria e nella superstizione ma anche, profondamente, immerse in una loro feroce dignità. L’autrice, con una narrazione limpida, morbida e incisiva, ci rende testimoni delle sfumature dei moti d’animo dei bambini trasportandoci in un realismo spesso doloroso, a volte esaltante, ma sempre carico di speranza.
Conoscere il passato, da sempre, è la chiave di volta per comprendere il presente e questo libro è una passeggiata nella storia epica “del quotidiano”, nella storia della nostra palude e dei suoi simboli. “Il popolo della palude – si legge nell’introduzione – è ormai scomparso, forse qua e là qualche nipote ricorderà frammenti di vicende dell’epoca che in qualche conversazione gli sono stati menzionati”
L’autrice narra la resilienza delle donne, della loro capacità di comprendere e abbracciare un’idea ancora confusa ma piena di promesse nel futuro. Spesso il nostro immaginario del mondo della palude è influenzato dalla narrazione a cui siamo stati esposti e, a volte, può capitare di sentirci profughi nella nostra stessa storia. Il libro di Zanchetta, un racconto che abbraccia un lasso di tempo di 10 anni (dal 1923 al 1933), ci guida con leggerezza donandoci possibili risposte ai tanti interrogativi, alle tante curiosità.
La protagonista del romanzo è Regina, una giovanissima, mite e determinata maestra che accoglie e fa sua l’eredità della lotta per la scuola dove spesso le protagoniste più temerarie sono state le donne. La vita della palude narrata in questo libro non si sofferma sulla violenza a cui sono state sottoposte donne e bambine, se non per un accenno sul fatto di cronaca di Santa Maria Goretti avvenuto in quel periodo. Noi però sappiamo che sono state centinaia le “Mariete”: il compito della scuola era anche quello di insegnare ai giovanissimi il valore del rispetto uomo-donna come essere umani.
In queste pagine incontriamo nomi che sono passati alla storia: Anna e Angelo Celli; Sibilla Aleramo e Giovanni Cena saldamente convinti a lottare per la scuola, per i bambini e per tutte le persone che vivevano una vita di stenti; Duilio Cambellotti con la sua certezza che l’arte educhi alla vita. Una verità, quella di Cambellotti, che la protagonista del libro mette da subito in pratica.
“Maestri, Guitti e zanzare – Vicende di donne e uomini per la scuola nella Palude Pontina” è un libro pieno di curiosità, cultura e attenzione che, con accurate descrizioni degli scarni ambienti in cui si svolge la storia, fa “respirare” al lettore gli odori, “sentire” i suoni, “vivere” la realtà descritta. Rimaniamo affascinati da quel filo d’Arianna che lega le donne del libro, dalla loro volontà di portare conoscenza ma soprattutto umanità e diritti sociali in una realtà quasi sub umana. Strada maestra per questo sogno, allora come oggi, è la scuola. “In palude Regina sta seguendo il solco aperto dalle donne della sezione femminile, in particolare Anna e Sibilla e l’area del socialismo umanitario. Anche Clementina, appena diciottenne e da poco diplomata, aveva cominciato a inseguire il suo ideale di lotta. Mentre Clementina aveva appena concluso di insegnare a Sezze, Regina inizia ora in palude.”