Latina, città solidale. “Casa Diaphorà – progetto autonomia abitativa per persone con disabilità”
di Cora Craus –
Arriva al primo grande obiettivo del vivere in autonomia la disabilità l’ambizioso programma “Casa Diaphorà – progetto autonomia abitativa”. La prima esperienza di autonomia abitativa prenderà il via venerdì, 4 novembre, ci saranno sei ragazzi e tre ragazze a fare da apripista accompagnati dagli educatori che da due anni li seguono sul progetto di “Vita Indipendente”.
Ragazzi pronti a sperimentare l’autonomia domestica e la convivenza in un ambiente nuovo e dotato di tutte gli strumenti necessari e i comfort. Particolare attenzione è stata rivolta alle affinità caratteriali e affettive dei partecipanti al progetto, in modo da poter facilitare la formazione di piccoli gruppi che inizieranno a sperimentare la convivenza all’interno della nuova struttura, attraverso brevi soggiorni in modo da conoscersi meglio.
Il progetto ha un ampio orizzonte di sviluppo anche in termini occupazionali, da gennaio 2023, con il coordinamento della Dott.ssa Cristina Leggio, si avvieranno altre attività di autonomia, con l’inserimento nell’organico di nuove figure professionali nell’ambito educativo e formativo, coinvolgendo altri ragazzi e ragazze, in piccoli gruppi, che intendono potenziare e accrescere le loro autonomie.
Qualunque genitore ha sperimentato l’ansia, la paura per il futuro dei propri figli; un figlio con una disabilità moltiplica per mille e, forse anche oltre, quest’emozioni e il poter contare su aiuti di persone che, con lo stesso problema, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo creando realtà come la Diaphorà, un’oasi di appoggio e di riferimento sia pratico sia emotivo, aiuta a restituire fiducia e rivitalizza l’innato senso di gratitudine dell’essere umano. Tenacia, generosità, amore, altruismo, l’essere visionari ma con “lo sguardo dritto e aperto nel futuro” per dirla con Pierangelo Bertoli, sono stati e sono i cardini, i sentimenti che hanno legato e continuano a legare il mondo della Diaphorà; una realtà forte e solidale che, passo dopo passo, ha portato i fondatori, genitori con figli con disabilità, guidati dal Presidente Bruno Mucci e sempre sostenuto da tutto il Direttivo, a raggiungere mete considerate utopiche. La più ricercata, la più ambita, la più irraggiungibile delle quali sembrava essere proprio “l’autonomia abitativa”.
Quando e com’è nata la Diaphorà? Domande, curiosità, informazioni cui rispondono le parole di Bruno Mucci, presidente e fondatore dell’Associazione.
“Il 4 dicembre del 2002 tredici genitori costituiscono
l’associazione Diaphorà Onlus, con il desiderio condiviso di operare al fine di
migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro
famiglie. Tutto questo è stato possibile
anche grazie al prezioso aiuto dei sostenitori e volontari, che considero il
motore propulsivo dell’associazione.
Oggi, a distanza di vent’anni sono stati raggiunti importanti risultati,
i nostri figli sono cresciuti e da persone adulte sentono il bisogno di
autodeterminarsi e immaginare un futuro dove sentirsi protagonisti delle
proprie scelte e partecipi della vita sociale e culturale della propria città.
In questi giorni, grazie alla preziosa disponibilità della Dott.ssa Marina
Piccaro che ha messo a disposizione l’immobile e alle donazioni di tutti gli
amici che ci sostengono, sta prendendo forma il Progetto “Casa
Diaphorà”. Grazie alla collaborazione con la cooperativa il Quadrifoglio,
i nostri primi nove ragazzi inizieranno a fare esperienze di coabitazione,
attraverso attività finalizzate al potenziamento delle autonomie e
all’organizzazione delle attività domestiche, lavoreranno sulla cura della
persona e della casa; sulla gestione del denaro, sulla guida agli acquisti e
all’orientamento nel quartiere. Capacità e indipendenze che i ragazzi hanno
acquisito e sviluppato – continua Bruno Mucci – durante gli anni attraverso i
vari percorsi formativi messi a disposizione dall’associazione e che moltissimi
amici/cittadini di Latina hanno potuto e possono constatare vis à vis con le
ormai mitiche “colazioni solidali del sabato mattina” al Fogliano. Una vera
palestra d’inclusione sociale e di condivisione umana che abbatte gli steccati
della disabilità.
In momenti così difficili come gli attuali, un notizia positiva e incoraggiante viene dal Comune di Latina che sta avviando una nuova progettazione, grazie ai fondi europei PNRR destinati alle persone con disabilità gravi (legge 104) e privi di genitori per l’avviamento al lavoro e al co-housing. Finanziamenti che si inseriscono perfettamente con il progetto Casa Diaphorà, perché proprio da qui nasceranno i primi nuclei che inizieranno a sperimentare la vita autonoma e assistita. Una rivoluzione nel modo di vivere e condividere la disabilità”.
Si respira un’aria di grande emozione per la nuova avventura e di meritatissima
soddisfazione per l’immane sforzo compiuto negli anni. Bruno Mucci si fa
portavoce di tutti: “Insomma, si comincia
a fare sul serio, iniziamo a passare dalla teoria alla pratica. La nostra
storia ci ha insegnato che “niente è impossibile” e quindi ce la
metteremo tutta per raggiungere questo importantissimo obiettivo consapevoli
che a beneficiarne non saranno solo i ragazzi e le loro famiglie, ma Latina
tutta, perché questa realtà diventerebbe il fiore all’occhiello di una città
attenta, accogliente e inclusiva”.