Autrici pontine. “Dove il sole va a dormire” di Emanuela Baldassari
di Cora Craus –
“Dove il sole va a dormire” (ed. PubMe – pag. 176 – € 15) di Emanuela Baldassari è un romanzo che parla di anime che si perdono, che s’incontrano, che si rincorrono: parla d’ amore filiale, d’amore appassionato, amore perduto, tradito o mai conosciuto. Un libro che accompagna il lettore in un percorso lieve e profondo, vertiginoso e pacato, il viaggio della consapevolezza dentro di noi e l’accettazione del mondo intorno a noi senza mai perdere la fiducia di un futuro migliore, un futuro più giusto. Una fiducia solida che sicuramente permea i due protagonisti: Alice e Achille. “Due vite diverse accomunate da un dolore diverso ma con lo stesso sapore: quello della speranza. Un viaggio che entrambi fanno dentro se stessi, alla ricerca di un mondo che saprà accoglierli, finalmente. Perché il Paradiso, sì, esiste: è laddove il sole va a dormire”.
“Dove il sole va a dormire”, è accompagnato da un lunghissimo sottotitolo alla Lina Wertmüller: “certe correnti non vanno avversate, puoi solo abbandonarti e permettere loro di cullarti”, un libro affascinante, con un coinvolgimento totale grazie alla forza della narrazione, alla scorrevolezza della scrittura e alla grande capacità descrittiva dei vortici, delle emozioni, dei moti dell’anima.
Personaggi incisivi popolano le pagine, personaggi che rimangono ben oltre la lettura, quali la tormentata Sofia che cerca salvezza in uno stile di vita immerso nella natura, nei suoi immutabili cicli, un mondo che percepisce autentico e protettivo ma è salvezza o trappola? Figure apparentemente marginali, allusive eppure forti con un pathos da tragedia greca come la determinata e generosa Anna. L’autrice come una sapiente alchimista mescola le storie di personaggi che la vita, il destino in qualche modo li ha resi provvisori sospesi nella loro stessa esistenza; con leggerezza, la Baldassari, aggiunge suspense, intreccia e narra alternando tragicità e umorismo rimandandoci autentiche sceneggiature teatrali dove i dialoghi tra due particolari personaggi Don Arnoldo e Pasquale sono, da questo punto di vista, emblematici.
Emanuela Baldassari con uno stile asciutto, poetico tocca argomenti dolorosi e scabrosi quali una violenza sessuale su una giovinetta da parte di un giovane prete, una malattia mentale, l’incomunicabilità, la perdita fisica o morale di amatissimi figli o genitori. Pagine abitate da una tavolozza di sentimenti d’amicizia, di mistero, di legami che attraversano lo spazio/tempo.“La vita ha bisogno di tempo per manifestare i suoi piani; per comprenderli è necessaria non solo la limpidezza degli occhi e la recettività delle orecchie, ma la predisposizione al rinnovamento individuale, attraverso l’ausilio della collettività.”