Donne di filosofia, donne per la filosofia. Presentazione del libro: “Simone Weil. Umanizzare il lavoro” di Maria Forte
di Redazione —
Latina. Giovedì, 26 ottobre alle ore 18 presso lo spazio MAD di via Cattaneo,5 verrà presentato il libro di Maria Forte “Simone Weil. Umanizzare il lavoro”, nell’ambito della rassegna: “Leggiamo la città” promossa dall’associazione Articolo21. Il libro di Maria Forte è un piccolo, intenso saggio su una delle figure di donna, d’ intellettuale più inquieta, difficile e complessa del Novecento. Insieme all’autrice intervengono: Salvatore D’Incertopadre già Segretario generale della CGIL Pontina, la giornalista Graziella Di Mambro di “Latina Oggi”, responsabile per la legalità di Articolo 21. Patrizia Migliozzi, portavoce di Articolo21. Letture a cura di Edoardo Feola. Modera la giornalista Cora Craus.
La presentazione vuole essere l’occasione di ripercorrere con leggerezza ed impegno il pensiero della filosofa francese che coltivava il sogno del “lavoro a misura d’uomo”. Un momento di riflessione circolare tra l’autrice, gli ospiti e il pubblico; una “chiacchierata” per ampliare lo sguardo sul mondo del lavoro raccontato dalla filosofa francese e il lavoro di oggi, così incerto e precario, con sacche di sfruttamento al limite della schiavitù, pensiamo ai lavoratori agricoli, un mondo che sembra troppo simile proprio a quello che Simone Weil sognava di cambiare. La Weil, nel periodo da sindacalista di sinistra, fu una delle prime voci a criticare la Sinistra che all’epoca significava prevalentemente stalinismo.Un pensiero, una riflessione anche sulla sicurezza del lavoro su cui, in questo momento, pesano e sono macigni i quasi 700 morti di questi mesi del 2023.
Il libro “Simone Weil. Umanizzare il lavoro” di Maria Forte è stato pubblicato nel 2016 (Ed. Pazzini – pag. 115 – 10 € – collana “Al di là del detto” curata dal Prof. Carmine del Sante) ed è un testo di sconcertante attualità. L’autrice con encomiabile chiarezza e una prosa lieve, aspetto non scontato in un saggio di filosofia, guida il/la lettore/trice alla scoperta del pensiero della filosofa francese in un preciso ambito, quello del lavoro. Capitolo dopo capitolo la Forte espone i punti salienti della filosofia di Simone Weil come il binomio Pensiero/azione, vero e proprio enunciato della Weil e base della sua concezione di autentica libertà, e la lotta allo “sradicamento” che considerava la malattia sociale della classe operaia. Riteneva che “la salute morale / rivoluzione culturale” fossero l’unica e duratura conquista per una società più giusta.
“L’umanizzazione – si legge in quarta di copertina – del lavoro, che è il grande tema dell’età moderna, si è riproposto nel mondo globale di oggi, caratterizzato dalle ‘nuove schiavitù’”. Il lavoro e soprattutto la condizione dei lavoratori e della classe operaia rappresentano una riflessione fondamentale per la Weil, al punto da spingerla a lasciare gli studi e l’insegnamento per misurarsi in prima persona con l’esperienza di lavorare in una fabbrica come operaia tra il 1934-35; una prova che l’avrebbe segnata profondamente nel corpo e nell’anima, facendola sentire in uno stato di perenne schiavitù. Maria Forte, in una breve carrellata, racconta la testimonianza delle tantissime personalità che hanno ammirato il pensiero della filosofa, tra cui due pontefici: il “conservatore” Papa Paolo VI e l’attuale pontefice “progressista” papa Francesco I.
L’autrice e docente pontina ci permette di abitare pagine vive e brulicanti di lotta e aspettative eppure intime e confidenziali: non la percepisci mai in “cattedra” bensì innamorata della forza del pensiero della “professoressa girovaga tra la classe operaia”, come la stessa Weil si definì.