OmniArt OpenGallery presenta “Immaginario collettivo” Collettiva d’arte contemporanea
a cura di Cora Craus –
Mercoledì 20 dicembre alle ore 18 il vernissage della mostra “Immaginario collettivo”, presso la galleria di via Legnano, 65 a Latina. Dalle ore 19,00 si assisterà all’esibizione musicale di Valentina Ottaviani e Taskayali Sidki.
In occasione delle festività natalizie la OmniArt OpenGallery organizza la collettiva di arte contemporanea “Immaginario collettivo”, degli artisti Stefano Alisi, Silvia Lazzari, Elisa Arcolin, Salvatore Baylon, Riccardo Parisi, Francesco Paolo Martelli, Marcella Carbonaro, Barbara Cardogna, Lacramioara Hatmanu, Francesca Lucci, Monica De Maio, Stefania Storchi e Marianna Scuderi.
La mostra, curata dall’artista e gallerista Marianna Scuderi, sarà introdotta dall’artista Alberto Serarcangelie si avvarrà del testo critico di Laura Cianfarani, curatrice anche dell’Ufficio stampa. Gli artisti, inoltre, parteciperanno al calendario artistico 2024.
Nel testo della critica d’arte Laura Cianfarani si legge:
“Il termine immaginario indica tutto ciò che deriva dall’immaginazione e che attiene alla fantasia più pura, talvolta sfociando nel mito e nella leggenda. Estendendo il significato della frase e affiancandole l’aggettivo “collettivo”, questa va a ricoprire quell’insieme di simboli e concetti presenti in molti membri di una comunità, da cui ne deriva la memoria collettiva e, quindi, la formazione di un’identità che permette il senso di appartenenza a quella stessa comunità.
“Immaginario collettivo” è oggi un’affermazione largamente usata -se non inflazionata- dal linguaggio comune e in particolar modo dall’industria culturale, che lo usa come sinonimo di “spirito del tempo”. Questa mostra ha invece lo scopo di tornare all’accezione originaria e di identificare nel termine sia quanto concerne l’immaginazione e la sua espressione -essendo in tema di arti figurative- sia l’insieme di simboli, emozioni, idee e pensieri che fanno sì che un individuo appartenga alla comunità artistica, nella quale possa identificarsi malgrado le diversità di stili. Non a caso, ci troviamo di fronte ad artisti provenienti da tutta Italia, che si differenziano nella forma, nelle tecniche, nei contenuti e nei modi di esprimerli ma, anche laddove ci troviamo di fronte a temi simili, è interessante notare quanto questi assumano sfumature di significato diverse. E’ il caso del motivo della donna, che torna in Lacramioara Hatmanu, Elisa Arcolin, Francesca Lucci e Monica De Maio, trattata però, diversamente a seconda dell’esperienza dell’artista e del suo apparato espressivo e simbolico.
Abbiamo poi il tema dell’inconscio, affrontato profondamente da Salvatore Baylon, o la natura indagata da Marcella Carbonaro. Troviamo il linguaggio astratto di Francesco Martelli e Riccardo Parisi, che con una sinfonia di pennellate aprono all’osservatore varchi verso mondi inediti. C’è l’universo magico e incantato di Stefano Alisi e le emozioni apertamente espresse di Stefania Storchi, l’espressività che sa di mistero di Silvia Lazzari e ancora la poesia del mare, tanto debitrice alla Land Art, di Barbara Cardogna, per finire con la gestualità materica di Marianna Scuderi, così autenticamente trasportata dalla propria arte che in lei prende la forma della vita e di tutto il suo essere nella sua pienezza e complessità.
Ne deriva che l’appartenenza alla comunità artistica passa attraverso la singola identità di ognuno, dove le peculiarità non sono appiattite ma valorizzate, e che l’arte non sia perciò qualcosa di univoco ma profondamente legato alle caratteristiche dei singoli. E’ nella diversità in nome di qualcosa in comune che si definisce l’arte, la quale, nella nostra società, è ancora una difesa contro l’omologazione e lo spegnimento delle coscienze”.
La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 30 dicembre.