Poeti pontini. “Nel disordine del mondo” di Leone D’Ambrosio
di Cora Craus –
“Nel disordine del mondo”, laraccolta poetica di Leone D’Ambrosio (ed. Ensemble – pag. 109 – € 15) offre un riverbero icastico della umana condizione cui tutti siamo sottoposti; senza mai staccarsi dal suo personale sentire, dalla sua storia con un calmo, intenso turbinio di immagini, di quadri formati da parole esponendo concetti filosofici e spirituali si immerge e porta con sé il lettore nel dramma e nella grandiosità del vivente, della vita.
Il libro racchiude descrizioni, riflessioni finemente cesellate sul ricordo dei genitori, dei luoghi dell’infanzia, sull’inclusivo ed esclusivo sentimento d’amore, sul bisogno di trascendenza; nelle pagine vi sono denuncia, impegno civile, dolore per l’umanità. In filigrana si avverte un disegno preciso, una cadenza armonica, un desiderio di chiarezza nel non lasciare niente di non detto, di non lasciare sentimenti sospesi. Il poeta sembra dirci che riconoscendo e facendo tesoro di “Momenti di trascurabile felicità” come recita il titolo di un libro di Francesco Piccoli possiamo trovare il riscatto al dolore della vita. “…da ragazzo leggevo Diabolik di nascosto, / nella luce del buio per non creare/ fratture con mio padre”.
Tra i versi delle poesie scorre la storia recente dell’uomo, le crudeltà delle morti sempre inutili, sempre uguali provocate dalle guerre e non ha importanza chi le provoca una madre che piange il figlio non pensa al colore della divisa di chi glielo ha ucciso.
Abbiamo apprezzato il suo non cadere mai nel sentimentalismo o nel cinismo, rischio sempre in agguato quando si parla di sentimenti. Tra le pagine del libro si srotolano analisi psicologiche, storiche e sociali; il poeta, prendendo spunto da piccoli e grandi accadimenti della vita o scegliendo di dedicare la composizione ad artisti, personaggi, eventi famosi realizza un caleidoscopico mosaico. Né mancano, in questo mosaico, riferimenti al nostro territorio “…per questa stradetta umida e vanno verso la quiete del lago di Fondi”.
Si respira una dolce nostalgia nella composizione “Cartolina dal Circeo” dedicata, forse, alla più complessa è magnetica delle attrici italiane del neorealismo, la prima a vincere l’Oscar: Anna Magnani. Una preziosa poesia è quella dedicata a Mahsa Amini uccisa dalla polizia morale in carcere, una giovanissima donna diventata il simbolo della protesta per la dura condizione femminile, per l’inaudita violenza contro le donne perpetrata in Iran, “…sono i nomi a risvegliare il mondo adesso E le cose di dentro che non hanno più voce”.
Sì, abbiamo apprezzato e ci hanno conquistato le composizioni dedicate o create per le donne dell’arte, delle lettere quali Frida kahlo, Anna Achatamatova e la nostra straordinaria Maria Luisa Spaziani.
“Nel disordine del mondo” la composizione che dà il titolo e apre la raccolta poetica vi è l’interrogativo, il chiedersi di cosa sia la morte e il poeta prova a darsi una risposta “Ma io so cos’è la morte/ quando collima con il buio e s’annida nel disordine/ del mondo, nell’eterno precipizio…”.
Leone D’Ambrosio è nato a Marsiglia, e in molte composizioni vi è l’eco della Douce France, è un poeta, uno scrittore e un giornalista ha pubblicato moltissimi libri tradotti e pubblicati in Francia, Spagna, Venezuela, Stati Uniti, Romania, Portogallo. Studiosi e intellettuali quali Libero De Libero, Giorgio Bàrberi Squarotti, Natalia Ginzburg e tantissimi altri si sono occupati delle sue opere. Chi è il poeta, o meglio l’uomo Leone D’Ambrosio? Crediamo davvero che nessun biografo possa restituirci un ritratto più veritiero dell’autore come le parole scritte nella prefazione da Gian Franco Svidercoschi, famoso vaticanista: “… il mistero di un’anima che si racconta e vuole raccontare. Un anima che guarda dentro sé stessa, e guarda fuori, guarda questo mondo immerso nel disordine, questo mondo “impiastricciato”.