ED Intervista

Intervista esclusiva a Domenico Guidi, Sindaco di Bassiano.

<<Per preservare la scuola, sono pronto a recuperare il rapporto con la Preside De Rossi>> 

di Elisabetta Calandrini –

La protesta contro la chiusura della scuola primaria e secondaria di Bassiano continua a far parlare molti giornali locali, radio e televisioni nazionali. Una contestazione frenetica, nervosa ma anche ricca di speranze e di buoni auspici quella delle mamme e del Sindaco Domenico Guidi.

Ma andiamo per ordine.

Il 30 Dicembre 2014 infatti, Guidi viene a conoscenza di una delibera di giunta approvata dalla Regione Lazio nella quale Fiorella De Rossi, Preside dell’Istituto comprensivo Pacifici De Magistris di Sezze, sulla base di un numero di classi inferiori rispetto a quanto prevede la legge, richiede la chiusura del plesso. La popolazione insorge dinanzi a un’ingiustizia tale da costringere bambini di 6 anni a frequentare scuole troppo lontane dal paese, a volte anche difficili da raggiungere vista la scarsa presenza di trasporti pubblici che quasi ogni giorno vengono a mancare.

Quello che fino ad oggi i genitori hanno apprezzato è stato l’ottimo lavoro svolto dal primo cittadino. Domenico Guidi si è subito rimboccato le maniche ed ha sostenuto insieme a loro la dura lotta. E’ per questo che, legata al paese dove sono cresciuta, innamorata di questa terra come di una mamma, cerco di capire di più.

Chiedo al Sindaco un’intervista, fuori da ogni rigido schema istituzionale. Guidi mi riceve nel suo studio e con molta eleganza e disinvoltura risponde alle mie domande. C’è determinazione nei suoi occhi, proprio quello di cui Bassiano e i piccoli alunni della scuola hanno bisogno.

 

Sindaco, stiamo assistendo da qualche settimana a una situazione che la vede coinvolto. Ma diamo un perché a tutto questo. Perché sta accadendo?

Premetto che probabilmente tutta questa vicenda risalga all’ultimo quinquennio ed è legata a delle organizzazioni tecniche che non hanno portato ad una valutazione attenta del numero delle iscrizioni. Non considero gli scolari dei numeri. Sono anzi dei soggetti attivi nella società. Il difetto dell’amministrazione è stato quello di non valutare attentamente questi aspetti. Gli iscritti sono 164 ma il problema è nato dal momento in cui alcuni genitori hanno deciso di portare i loro figli fuori dalla scuola di Bassiano. Un aspetto negativo, a mio parere”.

Quali sono i problemi che potrebbe causare la chiusura dell’Istituto? E quali i motivi per cui dovrebbe restare aperta?

“Innanzitutto c’è un dato nazionale, vale a dire una legge che non ha tenuto conto delle difficoltà dei piccoli comuni. Tutto si è ridotto, per poter attivare i tagli, a una questione di numeri e risparmi. L’istruzione pubblica di Bassiano non può essere ridotta ad un mero rapporto economico. E’ un errore da un punto di vista della carta costituzionale. Voglio sottolineare che esistono altri cinque comuni nella provincia di Latina che si trovano nella nostra stessa situazione e non sono stati per ora considerati”.

Lei ha fatto appello svariate volte al Presidente Zingaretti, anche in molte trasmissioni televisive. Ha ricevuto delle risposte? Delle soluzioni?

“Finora no e di questo mi rammarico perché credo nell’onestà intellettuale e nelle idee legate alla scelta programmatica che ha fatto il Presidente Zingaretti all’istruzione, alle culture, al turismo e all’ambiente. Legando a questi quattro assi di un nuovo sviluppo della Regione, credo che il Presidente debba, attraverso i consiglieri regionali e ai suoi assessori, interessarsi a questo argomento”.

Come ha potuto notare viene a mancare una partecipazione importante che è quella dei giovani di Bassiano. Ragazzi e ragazze che sono cresciuti in quell’istituto e lì sono diventati grandi. Secondo Lei perché?

“Perché i giovani sono rassegnati. Probabilmente la classe politica e quella amministrativa compreso me, non ha dedicato in modo adeguato le proprie energie per poter rendere protagonista i giovani all’interno della società. E’ vero che è una fase storica un po’ particolare, c’è troppo scontro, non c’è unitarietà e questo depone a svantaggio le giovani eccellenze che ci sono in paese e che potrebbero essere i protagonisti del futuro e del presente”.

Quello che ha colpito i media, soprattutto nazionali, è stata la sua idea di voler invitare molti anziani ad iscriversi a scuola. Cosa può dirci a riguardo?

“Beh, oggi abbiamo dei numeri che ci possono rasserenare. Ci sono iscritti 50 bambini e altrettanti anziani distribuiti tra elementari e medie. C’è una maturazione che vuole dare un cambio di testimone tra le vecchie generazioni e le nuove. Le conquiste che hanno fatto gli anziani potrebbero essere trasmesse ai più piccoli. Credo fermamente che la vera vita sia nella scuola e faremo di tutto per arrivare al mantenimento del plesso scolastico”.

“ED Essere Donna” è un giornale con una redazione di sole donne. La persona che ha dato il via a questa esasperata contestazione è proprio una donna: Fiorella De Rossi. Vuole lanciarle un messaggio mettendo da parte ogni altro aspetto e ruolo istituzionale? Da genitore a genitore?

“La mia vuole essere una costatazione sobria. Probabilmente la preside ha operato nell’interesse della scuola ed ha operato commettendo un errore: ha sottovalutato questa vicenda. Si è ragionato sui freddi numeri invece che sulle necessità e sul disagio che si recava alla famiglie. Credo che abbia una buona dose di capacità per poter concorrere a recuperare a favore di questa comunità.  La vicenda ce lo sta dimostrando, in prima fila ci sono soprattutto le donne e questo è un pregio. A livello regionale, provinciale e nazionale ci sono donne che con intelligenza e bravura si sono affermate nei vari settori. Va sicuramente recuperato un rapporto e mi farò interprete di questa esigenza attraverso la vostra collaborazione. Infine volevo ringraziare la vostra testata e Lei come collaboratrice, per avermi dato l’opportunità di chiarire alcuni punti sulla questione”.

Gli stringo la mano e lo ringrazio.

In un momento come questo la gente necessita di risposte e Guidi sta mantenendo ogni promessa fatta.

Restiamo tutti comunque in attesa della replica da parte della Preside.

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