La forza, la creatività dei giovani e giovanissimi artisti alla mostra “Radici di Pace”.
A cura di Cora Craus –
Durante la mostra “Radici di pace”, tenutasi il 20 aprile presso la scuola media di Giulianello (dell’Istituto comprensivo di Cori – LT), un evento il cui successo, la calorosa e numerosa partecipazione del pubblico, ha felicemente sorpreso gli stessi organizzatori. Una soddisfazione collettiva di cui si fa portavoce la scrittrice e docente Rosa Manauzzi: “Nei due corridoi sono state collocate le opere dei ragazzi delle medie dell’Istituto comprensivo”, spiega Rosa Manauzzi, “mentre i bambini dell’infanzia e della primaria hanno trovato il loro nido ideale in uno spazio a loro dedicato, quasi ad indicare le tappe evolutive degli artisti potenziali. Piccoli quadri espressivi, bellissimi strumenti musicali fatti a mano con materiale semplice, sassi colorati, un arco ingegnoso che riproduce quello del territorio, un libro illustrato; tradizioni locali unite alla ricerca della consapevolezza di appartenere a un mondo più grande, misterioso e tutto da scoprire, pezzetto per pezzetto, facendolo proprio attraverso la sua rappresentazione. Questo fa l’arte, lo sanno i grandi artisti e lo imparano gradualmente i piccoli artisti: ripristina pace nel caos, attutisce la paura per l’ignoto, colora il buio, dona armonia a realtà composite. Soprattutto per i più giovani è un’imponente possibilità espressiva. Anche tra gli artisti maturi in esposizione (di diversissima formazione) ci sono storie che meritano di essere conosciute: la signora Valentina D’Achille, nonna di una docente, era un’artista autodidatta. Ci ha lasciati un mese fa. Una vita di quadri dipinti senza mai esporli, un’arte solitaria la sua, un atto di libertà quotidiana affermata con i colori. La signora M. Laura Quilla, non più tra noi da diversi anni, era in mostra con un piccolo quadro rappresentante un viale di cipressi e, su un angolo della cornice, una recente collana in lana realizzata dalla nipote Flaminia, alunna di prima media. Le generazioni si sono intrecciate tra sentimenti e volontà di scoprire le proprie radici. L’invito all’arte era infatti diretto anche ai famigliari degli alunni. Così è iniziata un’esplorazione nelle case che ha svelato piccoli tesori a volte silenti per anni.”
“Radici di pace” è un progetto sperimentale, anche emotivo e narrativo, a detta delle due organizzatrici. Un progetto che avrà un seguito e un ampio respiro, che scoprirà altre storie e altre opere, con il coinvolgimento dei ragazzi del comprensivo “Cesare Chiominto” e del mondo intorno.
L’arte è proprio necessaria – prosegue Rosa Manauzzi – per comprendere, per tendere verso l’esterno la ricerca che si fa di sé stessi, per immergerci nel mondo abbracciando il prossimo con i colori. Non a caso simbolicamente è stato adottato l’arcobaleno nella mostra, nell’opera estemporanea realizzata con la prof.ssa Sara Pietrangeli e nell’albero colorato nell’action painting dei bambini e dei ragazzi sotto la guida dell’artista Morris Modena. Perché dalla comunità più vicina a noi, se questa è accomunata dal desiderio del bello, si impara a rispettare ed amare la società, a desiderare la pace. La natura, l’arte sono le vie maestre. E noi abbiamo tutti da imparare, insieme. Questa prima edizione di ‘Radici di pace’ è destinata a fiorire più volte.”
La docente Roberta Trifelli, già Funzione Strumentale del Territorio e curatrice culturale spiega con orgoglio i prossimi avvenimenti “generati” dalla mostra-evento “Radici di pace”. “Agli artisti che sono stati in mostra verranno dedicate interviste e visite. Verranno invitati a condividere la loro missione artistica e sta per nascere una pagina facebook dedicata agli eventi culturali di comunità e ai loro partecipanti. Il primo artista che verrà invitato a scuola e del quale si approfondirà la storia artistica sarà Giovanni Ricchi, che ha destato tanta curiosità e ammirazione tra i ragazzi.”