Compagnia Maia e Diaphorá, uniti dalla passione per il teatro
a cura di Cora Craus –
La Diaphorà continua il suo percorso di comunità inclusiva con l’obiettivo di abbattere le barriere e coinvolgere in molte attività considerate “esclusive” le persone speciali che animano il centro con passione ed entusiasmo. Una splendida serata quella che si è svolta all’insegna della condivisione e della passione per il teatro: la Compagnia Maia ha festeggiato la fine della stagione e la consegna dei diplomi della Scuola di Improvvisazione Teatrale con i ragazzi del gruppo di Teatro di Diaphorà presso la sede alle porte di Villa Fogliano.
I giochi dell’improvvisazione hanno unito tutti gli invitati “teatranti” sul bellissimo prato della sede di Diaphorà: la pallina immaginaria che ci si passa in cerchio, i saluti straordinari giocando a fare i samurai e tanta fantasia per liberare la creatività. Questo il primo passo che segnerà l’inizio di un bellissimo gemellaggio tra Maia e Diaphorà: le due realtà della città hanno deciso di unire le forze per generare futuri momenti educativi, sociali, artistici e culturali…perché insieme si può andare lontano!
La sede alle porte di villa Fogliano, è diventata un punto di riferimento per la città con le colazioni solidali del sabato mattina interamente preparate dai ragazzi, i corsi di ballo e ceramica, lo sport, la manifattura di originali bomboniere, la produzione di miele e di confetture di ortaggi provenienti dall’orto coltivato dai ragazzi e molto altro.
Un mondo di storie che durano da vent’anni, da quando un gruppo di genitori di ragazzi disabili si è messo insieme e ha progettato un percorso che è diventato una grande strada. Una settantina le ragazze e i ragazzi che vengono seguiti, un centinaio i volontari. Il presidente è Paolo Magli.
Prossimo appuntamento giovedì 25 luglio con il reading “Radici in aria” con musica e immagini sulla storia di Latina, che dopo il successo di pubblico e consensi verrà eccezionalmente ospitato dalla Diaphorà. Prevista la presenza dei ballerini di tango del Centro Federico Morgagni e Elisa Pascali.