Autori pontini. “Il fulmine della soggettività – attraversamenti hegeliani dall’infinita periferia” di Mauro Cascio
Di Cora Craus –
“Il soggetto”, “La Libertà”, “Il destino” sono i tre capitoli, i tre sentieri del libro “Il fulmine della soggettività – attraversamenti hegeliani dall’infinita periferia” (ed. Morlacchi – pag. 123 – € 20) dello scrittore e filosofo Mauro Cascio. Un libro profondo che guida il lettore alla “scoperta”, semplice, lineare eppure arabescamente caleidoscopica, del divenire “soggetto”. Ma cosa vuol dire divenire soggetto?
L’autore esplicita, in dense pagine, la sua riflessione e la illustra attraverso esempi, metafore, dotte citazioni. In tono colloquiale svela il cammino necessario, per orientarsi nei meandri interiori, per imparare a leggere in maniera progressiva e razionale l’Uroburo, simbolo di unità, totalità ed infinito, che è abita ciascuno essere umano e che si irradia nella collettiva.
Avvertendo, che se non si comprende, non si accoglie e s’interiorizza il sapere, la conoscenza nessun individuo sarà mai davvero consapevolmente libero e capace di accettare e “praticare la libertà”. Di essere in piena coscienza soggetto capace di intendere, riconoscere ed esercitare i suoi “diritti” e imponendosi di riconosce quelli degli altri, nell’infinita gamma delle sue attività sociali, culturali, politiche, artistiche: un modo per aprirsi all’altro e superare le forme di egoismo e costruire il personale e universale destino.
“Il fulmine della soggettività” apre con un enunciato: “Lo spirito nella Psicologia si determina come verità dell’anima e della coscienza”. Da qui parte un elaborato percorso dove l’autore si sofferma sul lavoro del grande filosofo tedesco e sul fatto che ci sono rimasti pochi scritti sull’argomento cui, ricorda Cascio, Hegel avrebbe voluto dedicare studi precisi come fece con la Logica e con il Diritto. L’autore spiega, con una punta polemica, dettata, forse, dall’essere un appassionato studioso, che gli scritti sulla psicologia di Hegel hanno suscitato molti entusiasmi ma pochi approfondimenti. Sarà sciocco ribadire che tutto il libro ha come faro il pensiero del l’ultimo Idealista tedesco? “È l’anima, l’infinita periferia’ che si fa io, che diventa coscienza e la coscienza si rischiarirà spirito”.
L’esplicativo sottotitolo “attraversamenti hegeliani dall’infinita periferia” è quasi un biglietto da visita dell’autore, uno tra i più apprezzati studiosi di Hegel e si occupa attivamente di Consulenza Filosofica (SUCF –PRAGMA). Cascio può vantare un lavoro di oltre 80 pubblicazioni.
Sul tema della libertà politica, Cascio fa un excursus e un analisi delle varie correnti e pensieri filosofici che nel corso della storia si sono intersecate, opposte, disgiunte, fuse. Risuonano nomi quali Rousseau, Spinoza, Kant, il mai troppo ricordato Cesare Beccaria, tantissimi altri e ovviamente Hegel. Per noi curiosi di filosofia ma non studiosi, il secondo capitolo del libro “La Libertà” è stato uno dei “Sentieri” più coinvolgenti; in queste pagine abbiamo sentito risuonare l’essenza di quello che tutti i dizionari filosofici riportano sul maggiore rappresentante dell’idealismo tedesco. Cioè la sua elaborazione di un “sistema” inteso a una organizzazione unitaria delle discipline filosofiche che coinvolga tutti i campi del sapere. Proponendo una sintesi che prenda inizio dal nucleo di verità contenute in tutte le posizioni precedenti nella tradizione del pensiero Occidentale. “L’idea della libertà non è una rappresentazione che gli uomini ‘hanno’ nella loro testa; è piuttosto incarnata in ciò che essi ‘sono’ nelle loro credenze condivise, nelle loro pratiche individuali e collettive, nelle norme e le istituzioni che organizzano…”.
Il destino in filosofia è l’agente che determina il futuro, sia dell’intero cosmo, sia di ogni singolo individuo. In psicologia è un’idea di forza invisibile che spinge ad agire in un certo modo. A noi del terzo capitolo “Il destino” che chiude il libro di Mauro Cascio ha colpito il puntualizzarsi del concetto della libertà espresso nel capitolo precedente. Riportiamo un brano dove il polo trainante è proprio il termine libertà. “La libertà è riuscita a diventare a sua volta tradizione, ‘la tradizione della libertà’. Così si è formata “una consuetudine, una mentalità, un carattere civile, in forza dei quali l’individuo moderno antepone l’autonomia di giudizio al conformismo, accetta la convivenza dei diversi, assume la responsabilità come riferimento del suo agire”
“Il fulmine della soggettività – attraversamenti hegeliani dall’infinita periferia” di Mauro Cascio è pubblicato da Morlacchi nella prestigiosa collana “Ritratti di Pensiero” fondata e diretta da Antonio De Simone dell’Università di Urbino cui è dedicato il libro. Nel risvolto di copertina si può leggere: “De Simone si è impegnato per dimostrare che Hegel è il nostro futuro, non il nostro passato. Tutto non ‘viene da’ ma ‘va verso’ il suo idealismo assoluto. La sua ricchezza è la risposta alle sfide della modernità, a quelle del soggetto della e nella modernità e il ‘sistema’ è l’unica risposta possibile alla crisi. Ritrovare Hegel, per andare oltre Hegel con Hegel…”