ED Itinerante

L’Oriente sbarca al MadLab@Manzù: Zen Pontino di Aldamaria Gnaccarini

di Monia Taglienti –

Il “filo” come linea retta o curvilinea, tra passato e presente, tra ricordo e memoria è il protagonista del MadLab@Manzù dedicato ad Aldamaria Gnaccarini, progetto nato dalla collaborazione tra il Museo d’Arte Diffusa di Fabio D’Achille e la Raccolta Manzù/GNAM diretta da Marcella Cossu.

Coerente alla tematica corre l’istallazione eseguita da sabato 31 Gennaio fino a mercoledì 11 Febbraio al Museo Manzù  di Ardea, sia all’interno dello piccolo spazio a disposizione che all’esterno con la parete Zen.

Zen lascia senza respiro, penso ai giardini giapponesi a quella calma che si respira portando l’animo a partire per l’Oriente. Sette rami l’uno parallelo all’altro, su intonaco bianco che si fonde nel basso boschivo verde.  Rami che si distinguono per il loro essere solitari eppure uniti nella loro semplice collettività.

Arrivo da Zen e mi lascio cullare dal suo silenzio e dalla sua stretta interiorità che non nasconde forza e personalità. Viaggio tra giardini dal sapore antico, con indosso solo un Sarong dal viola intenso. Vago tra il verde e i templi, arrivando fino al blu dell’Oceano. La vibrazione del cellulare mi riporta alla contemporaneità di un’epoca a volte troppo caotica e rumorosa, neanche io so quanto tempo sia stata davanti all’opera di Aldamaria Gnaccarini, so solo che ho viaggiato con il cuore leggero di un gabbiano in cerca della sua massima quota.

L’aspetto naturalistico del Museo Manzù conferisce quel sapore locale che si sposa alla perfezione con i 7 rami della Gnaccarini, come fosse un ponte tra Oriente ed Occidente, il Museo fa da tramite a due culture che non sempre parlano la stessa lingua. Un punto d’incontro nevralgico di Società lontane ma in questo contesto poste l’una accanto all’altra.

2015-01-28 17.56.45

Entro nel groviglio dell’anima, questo è stato il primo pensiero avuto entrando nello spazio all’interno della Raccolta Manzù/GNAM, nel sabato di fine Gennaio che pone l’inizio del Vernissage dell’artista pontina. Sembra anche esser arrivata per caso questa visita che si sposa perfettamente con l’umore e il tempo della giornata. Freddo intenso e pioggerellina londinese sul Manzù che fanno da cornice allo sconvolgimento della psiche dato dalle opere della Gnaccarini,

“I gomitoli rossi, neri grigi, dalle tonalità più o meno vivide, campeggianti e galleggianti su sfondi di averno d’argento, in contesti indefiniti e nebbiosi, seguono anch’essi il filo di pensieri non sempre diretti, comunque conclusi, in una rarefazione costante e distribuita che ancora introduce una suggestione di zen dal fuori al dentro; i “fili” poi, anche quando dritti come spade, riprendendo la poetica lenta ed incerta dei sette rami paralleli, tremano, s’inceppano nel segno che “sbava” luci ed effetti  d’acquerello infantile” così illustra Marcella Cossu il Vernissage in mostra fino a mercoledì 11 Febbraio.

Il filo indica la via ma allo stesso tempo la perde, per poi ritrovarla; penso per un attimo a questo strano cammino che facciamo sulla Terra che s’attorciglia insieme ad una vita che non sempre comprendiamo, come i rami di Zen intrecciati su se stessi ma inesorabilmente soli.

Ringrazio per le attente informazioni, la gentilezza e la cortesia mostrata Fabio D’Achille e Marcella Cossu

 

Sede: Raccolta Manzù/Gnam, Via Laurentina Km 32, Ardea

Info Info: 393.3242424 eventi@madarte.it –  www.madarte.it

Ingresso libero

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