Qui Londra, una latinense racconta. 1° parte
di Claudia Fratangeli –
Mi ricordo perfettamente la prima volta che ho messo piede a Londra. Ho ben impresse non tanto le immagini quanto le sensazioni che ho provato. Era il 1997, avevo 9 anni ed ero al primo dei miei annuali viaggi in terre anglofone. Stavamo passando due settimane a Bournemouth, ridente cittadina sulla costa, dove non avevo nulla da fare se non litigare con mio fratello e pregare i miei genitori di portarci al minigolf. Qualsiasi diversivo era ben accetto, quindi la gita verso la capitale sarebbe stata in ogni caso un successone. Morivo dalla voglia di vedere Londra, fino a quel momento immaginata da film e cartoni e vissuta attraverso strani esercizi degli excercise books.
Quello che non mi sarei mai immaginata era di innamorarmi perdutamente.
I mattoncini, le porte vittoriane, i giardini impeccabili, il flusso continuo di persone, una vitalità travolgente ma sempre elegante, il melting pot di lingue, di facce. È stato senza dubbio amore a prima vista, lo stesso che avevo provato per Roma qualche anno prima e per Barcellona qualche anno dopo.
Da quel giorno ho deciso che qualunque fosse stata la mia strada un giorno mi avrebbe riportato tra quelle strade, tra quella gente.
Sono passati diciotto anni da quell’estate e ho cambiato idea sulla mia carriera più o meno ogni mese. L’idea di trasferirmi a Londra, però, non è stata messa in discussione.
Ho dovuto cambiare il mio piano iniziale di finire il liceo e fare un biglietto di sola andata per Heathrow, dritta verso la vita da freshman universitaria. Ci sono state diverse deviazioni dal percorso che anni prima immaginavo lineare e, soprattutto, molto più rapido.
Ma come mi diceva sempre una vecchia conoscenza, i cavalli si vedono all’arrivo e alla fine quello che conta è che ci sono riuscita.
Mi sono trovata un tirocinio, non retribuito ma che fa curriculum ,giusto per non sentire troppo la mancanza dell’Italia. Ho inscatolato otto anni di vita a Roma e ho selezionato le cose che volevo con me nella mia nuova vita. Ho salutato i miei amici, la mia casa, il mio quartiere e finalmente ho fatto quel biglietto di sola andata per Heathrow.