Dolci accostamenti alla Festa del Cioccolato di Latina
di Emanuela Federici –
Forse non tutti sapranno che il latte cattura le epicatechine contenute nel cacao, impedendone l’assorbimento da parte dell’intestino e quindi eliminando gli effetti cardioprotettivi del cioccolato, eppure “a naso” la maggior parte dei latinensi preferisce quello fondente. Sarà l’istinto di sopravvivenza dopo svariate e complesse proposte presentate nella nostra città in ambito urbanistico che ci fa propendere verso scelte più semplici e lineari. Oppure un’instancabile legame con ciò che già conosciamo, che ci frena dal provare sapori nuovi. È quanto emerso dalle vendite dell’ultima “Festa del Cioccolato”, conclusasi domenica 22 febbraio. Tanto, tanto fondente.
Bambini a parte, che sono impazziti per i waffle ricoperti da vere e proprie cascate di cioccolato fuso presso lo stand “Cioccolato Bontà”, il bilancio è quasi del tutto orientato sul “dark”, come lo chiamano gli esperti, magari giusto con qualche aggiunta di frutta secca o qualche spezia. Eppure non si può dire che piazza del Popolo si sia risparmiata in quanto a professionisti. Artigiani di tutta Italia hanno allestito i loro banchi esponendo una varietà infinita di prodotti dai colori accesi e dai gusti vivaci.
Partendo con i “Sapori di Palermo” che ci hanno deliziati con degli inaspettati arancini alla cioccolata e ci hanno fatto assaporare la famosa “Sette Veli” siciliana: sette strati di puro piacere composti da croccante al cioccolato, bavarese alla nocciola, bavarese al cioccolato fondente e pan di spagna al cacao, il tutto avvolto da una stupenda glassa di cioccolato.
Una bontà unica i croccanti dello stand “Dolcenera”. Alla nocciola, alla mandorla, ai frutti canditi, con cioccolato bianco e frutti di bosco. Quello al pistacchio il più delicato, senza ombra di dubbio. Ma anche tante altre specialità venete, come il cremino alla nocciola e al pistacchio. Tutto preparato con prodotti di qualità, senza conservanti o grassi idrogenati. La durata? Almeno sei mesi! E se il cioccolato al peperoncino è un’alternativa molto allettante, quello più richiesto è il cioccolato speziato, magari allo zenzero.
E in un periodo in cui l’attenzione del consumatore si è focalizzata sul prodotto artigianale a discapito di quello industriale, dall’Umbria arriva un cioccolato puro al 100%, ottenuto lavorando esclusivamente il cacao e ricco di proprietà benefiche. “Solo così le proprietà del cioccolato non vengono perse” spiega Paolo Ricciarelli, Presidente della pro-loco ‘Pro Deruta’. “Ne bastano 10 grammi al giorno per un effetto antiossidante e per avere benefici anche sull’apparato cardio-circolatorio”. E se i giovani preferiscono quello al farro o quello con tre cioccolati fondenti e la banana “i più maturi invece osano con limone e zenzero o con i frutti di bosco”.
Da Volterra gli abbinamenti più eclettici e curiosi. Dal pecorino salato e miele al contrasto caldo-freddo dell’arancia candita ricoperta da un intrigante cioccolato alla cannella. I titolari di “Chic & Shock” sono anche degli esperti nella produzione di cioccolato lavorato col famoso sale di Volterra, puro e ottimo anche per chi ha la pressione alta.
Ad Enna invece i sapori abbandonano il salato per approdare sulle onde della dolcezza. Un vasto assortimento di torroncini morbidi ricoperti da cioccolato fondente o bianco e ripieni di frutta secca o canditi. Una specialità della “Cioccoteca di Enna”, che propone anche una vasta esposizione di lastre di cioccolato arricchito con accostamenti dal sapore unico: mandorle e nocciole caramellate, frutti di bosco e bacche di goji (antiossidanti e antitumorali), mandorle con zenzero e arance, ribes bianco e frutti di bosco, alkekengi (dal sapore simile a quello di un pomodorino) con frutti di bosco e fragoline di bosco. Senza dimenticare la frutta candita ricoperta di cioccolato fuso: arance, albicocche, mango, ananas, e chi più ne ha più ne metta. Tutta rigorosamente tagliata in pezzi grandi.
Una vasta scelta quella proposta dall’evento organizzato da “Choco Amore”, “Karisma Eventi” e “Craun&Crest”, con il patrocinio del Comune di Latina. Quattro giornate che hanno visto la presenza di 25 stand e di varie attività, come l’animazione, i laboratori didattici, le performance di body painting… Peccato il mal tempo che ha reso il tutto molto triste e malinconico. “Per fortuna la solarità dei venditori aiuta ad attirare le persone” ci confessa Donatella, di Latina. “È bello avere iniziative del genere in città, la rendono più interessante!”.
E anche se il centro del cioccolato è a Bologna, fulcro dell’arte e della sperimentazione, a noi latinensi questo è risultato un evento ben riuscito. Una sferzata di (dolce, dolcissima) freschezza in una città in cui le novità spesso non vengono colte con entusiasmo. Ma al cioccolato non si dice di no. “Il cioccolato ti ascolta… il cioccolato non ti giudica”!