ED In cucina

Concupiscenza del piacere con crema, un peccato quasi veniale

di Alga Madìa –

 

Tutto ciò che è terribilmente buono fa terribilmente male.  E le zeppole di san Giuseppe, buone da morire, inducono al peccato, perché connubio di delicatezza e lussuria, una tentazione che ci si palesa prepotente. Ho esagerato?

Sono qui davanti alla vetrina di una pasticceria che non menziono, come una sirena, lei (la zeppola) diventa irresistibile, almeno per me che scrivo.

Che poi le fanno pure cotte al forno (come se avessero mirabolanti proprietà dietetiche!) in alternativa a quelle fritte, piene di crema e con quel tocco di amarene sciroppate che, Dio mio, se muoio e vado all’inferno almeno ci vado soddisfatta….

Quindi, ho sempre pensato che se devo fare un peccato lo faccio come mi piace, il “più peccato possibile”…..E poi lo diceva anche Oscar Wilde che “l‘unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi”.

E cedo. Non vorrei (?), ma cedo. Espierò in un’altra occasione e soprattutto eviterò la bilancia con cura nei prossimi giorni.

Io in genere le compro e le mangio in pasticceria, difficilmente riescono ad arrivare ad una qualsiasi meta, ma se qualcuno di voi fosse così bravo o volenteroso (volutamente uso il maschile, hai visto mai?) da sapersi giostrare tra creme e olio bollente, la ricetta me l’ha data un pasticcere coi controfiocchi che solo lui sa come fa a mantenere quella linea, io sarei obesa da anni…..

La pensa come me, meglio quelle fritte, con buona pace alle buone intenzioni di preparasi all’estate. C’è tempo.

Gli ingredienti ve li “giro” gratis, l’unico obbligo sarà per voi quello di scrivere alla redazione e invitarmi  all’assaggio. Meglio stare tranquilli quando si pubblicano cose: verificare fonte e risultato (aggiungo io).

Ecco tutto.

 

Ingredienti:

  • 6 uova – 300 gr di farina – 50 gr di burro – ½ litro di acqua – zucchero al velo – olio per friggere.

Per la crema occorrono 50 cl di latte – 2 uova – 100 gr di zucchero – 80 gr di farina – 1 limone.

Per farcire, amarene sciroppate.

Procedete:

Versare in una pentola l’acqua con il burro e il pizzico di sale e mettere sul fuoco. Appena comincerà a bollire versare la farina in un sol colpo e mescolare con tutta l’energia che avete con una frusta per circa 10 minuti. Vedrete ad un certo punto che l’impasto si staccherà dai bordi della pentola. Lontano dal fuoco aggiungere le 6 uova e amalgamare, sempre con la stessa frusta. Lasciare riposare mentre bisognerà preparare la crema: lavorare zucchero e 2 tuorli fina ad ottenere un composto morbido e spumoso. Aggiungere la farina il latte e qualche scorzetta di limone, che poi a fine cottura toglierete. Tutto sul fuoco (medio) mescolando o con la solita frusta o con un cucchiaio di legno. A fine cottura, quando si sarà rappresa spegnere e lasciare raffreddare.

Ora la frittura:

Casseruola a bordi alti piena di olio, fuoco medio, riempite una sacca o una siringa di pasticceria con il composto (il primo) e fatelo cadere su di un piatto o su della carta alluminio rigorosamente unta di olio dando la forma di una ciambella.

Fate scivolare la zeppola così preparata nell’olio caldo fino a quando sarà bella gonfia. Togliere con una schiumarola e continuare con le altre.

Quando saranno pronte cospargerle tutte con lo zucchero al velo, mettere al centro di ciascuna la crema pasticcera e decorare con qualche amarena.

Servire e ricordarsi dei poveri peccatori….

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Alga Madia

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