Tutto mio padre… o forse no
di Emanuela Federici –
Solitamente si dice che le donne scelgano il proprio compagno in base alla figura paterna. C’è chi ha bisogno di rivivere i principi che le sono stati trasmessi durante la crescita e chi invece ha bisogno di distaccarsi dall’esperienza vissuta e trovare qualcuno che sia l’esatto opposto. Mi sembra un concetto difficile, forse perché sono più propensa alle mezze misure. Di scelte nella mia vita ne ho fatte… Forse anche troppe. Ho trentanove anni, uno studio da mandare avanti, ma questa è una decisione che non so prendere. Non riesco a catalogare chi frequento e chi desidero.
In alcuni rivedo proprio lui, i suoi atteggiamenti, le sue manie, i suoi modi da idealista convinto. Tratti tipici dell’artista che mi fanno rivivere quelle emozioni intense di un’infanzia basata sull’inseguimento dei propri sogni, sul portare avanti le proprie idee, anche andando contro il mondo intero. Sull’immaginare un futuro in cui ciò che desideri si realizzerà e sarà proprio come lo volevi. Ed è magnifico questo modo di vivere. Una finestra sul mondo che ti lascia spiazzata davanti alla crudeltà e all’indifferenza delle persone, che ti apre la mente esaltando anche i più piccoli dettagli e che ti mostra quanto poco siano importanti le cose di tutti i giorni. Affascinante, ma anche inconsistente e troppo lontano dalla realtà. Una visione che non lascia spazio all’aspetto pratico dell’esistenza, ai problemi reali che si possono incontrare sul proprio cammino e ai quali non si può far fronte solo con dei sani valori. Un’assenza che si protrae esasperata dalla perenne esistenza di qualcosa di “più grande”.
Ed è per questo che poi sono sempre alla ricerca di punti di riferimento effettivi. Di atti pratici che mi riportino alla realtà e che mi facciano capire quanto sia importante avere qualcuno al proprio fianco pronto ad aiutarti e a sostenerti. Per questo poi mi ritrovo ad avere la necessità di una persona presente, che ci tenga ad essere lì anche quando non ne ho bisogno. Qualcuno che sia in grado di superare insieme a me gli ostacoli, che siano problemi seri o semplicemente andare a fare la spesa. Perché non sono cose scontate. Non sono cose inutili e senza alcun senso. Sono parte della vita. Sono quel qualcosa che non ti fa sentire sola nel marasma che ti circonda. Sono ciò che provi quando sei ad una festa e sai che da qualche parte, nella mischia, c’è lui, proprio il ‘tuo lui’, che sta pensando a te mentre ti prende qualcosa da bere. Lui che non ti lascerà mai andare a casa con l’autobus perché la mattina dopo ha una riunione importante. Lui che ti considera una meravigliosa opportunità da non trascurare nemmeno per un secondo e da assaporare con cura.
Ciò che cerco non si può paragonare a chi c’è stato o a chi non c’è più. Non si può classificare e banalizzare. È il frutto di ciò che mio padre ha lasciato in me, dei suoi limiti, di ciò che mi ha mostrato e di ciò che di bello ha saputo donarmi. L’amore. Incondizionato.