ED Abitare l'Agro Pontino

Maria Goretti, nata con la fede nel cuore

di Marina Cozzo –

La devozione e la fede di Maria Goretti erano qualcosa di straordinario, sopratutto se si considera che la piccola non era mai stata indottrinata alla religione cattolica da alcun catechismo.
Ella era nata con la fede nel cuore. Ella vedeva il sole laddove non c’era e sentiva nel silenzio dei campi sterminati delle Ferriere canti angelici, intonati da un voce della sua fede.
All’epoca della perdita del padre Maria aveva circa dieci anni ma non aveva ancora fatto la sua Prima Comunione, di cui aveva un gran desiderio. La mamma, presa dal lavoro duro nei campi e con pochi spiccioli per mantenere ora da sola tutta la famiglia, rimandava a tempi migliori. Ma la fanciulla con dolce ostinazione, di tanto in tanto, tornava sull’argomento, sul suo desiderio più profondo “Io voglio ricevere Gesù.”
Tanto anelava quel momento da trovare soluzione a tutti i dubbi e reticenze concrete della madre: “Dio provvederà. A Conca c’è Elvira Schiassi, la guardarobiera dei Signori Mazzoleni, che sa leggere; io, sbrigate le faccende, andrò da lei. La domenica viene qui Don Alfredo Paliani e lui pure me la insegnerà”. Era tutto così perfettamente organizzato nella mente della piccola che in undici mesi imparò il catechismo e il 16 giugno 1901, insieme con il fratello Angelo, ricevette Gesù dalle mani di Padre Basilio dell’Addolorata, che dal 1899 operava nelle Paludi Pontine.
Il vestito bianco, comperato dalla mamma, gli orecchini, la collana monili appartenenti alla mamma da sposa; il cero e le scarpine; il velo le fu prestato.
Fu un momento di tale importanza spirituale per la bimba, che per tutto il giorno rimase in silenzio e a distanza, come raccolta. Quando rientrarono in casa, la mamma le disse: “Ora dovrai essere più buona, perché hai ricevuto Gesù”. Ed ella prontamente rispose: “Si, mamma, sarò sempre più buona”. E mantenne la promessa fino alla sua fine.
La famiglia Goretti era molto devota e la mamma, in particolare, nonostante fosse analfabeta, cercò sempre di trasmettere loro il messaggio evangelico, parlava con loro e li guidava affinché nei loro cuori ci fossero solo buoni sentimenti, insegnava loro i primi elementi del catechismo e le preghiere. Vigilava di continuo, affinché si comportassero bene, li portava con sé alla messa festiva, tutti i giorni recitava il Rosario con loro.
Maria, dopo la sua Prima Comunione si impegnò ancora di più nella via della bontà. Volle essere anzitutto l’angelo consolatore della mamma. Le infondeva coraggio e fiducia nella Provvidenza, le ubbidiva in tutto, cercava di alleggerirle il lavoro, pensando alla pulizia della casa, alla preparazione dei pasti, alla custodia dei fratellini, al rammendo delle vesti.

Maria il giorno della Comunione - foto tratta dall'omonimo film
Marietta, come la chiamava la mamma, era molto pia e bramava ricevere il “Pane degli Angeli” (la comunione). Tuttavia, nell’anno che trascorse dalla sua Prima Comunione alla morte, non poté farlo che poche volte, sia perché ella credeva che fosse necessario confessarsi prima della Comunione ed il sacerdote, che andava a celebrare a Conca, non era abilitato; sia perchè la chiesa di Conca, in estate, veniva chiusa: si doveva affrontare un viaggio lungo fino a Nettuno o a Campomorto per raggiungere altre chiese e non era facile. Questo frustrava quasi la piccola che tuttavia aveva anche il gran dono della pazienza e vi si rifugiava con un rituale casalingo: la recitazione del rosario, insieme ai fratellini. Dalla morte dell’adorato papà, Marietta aggiunse una corona ogni giorno in suo suffragio.

maria - foto dell'omonimo film

Previous post

Antibiotici: sì, ma con intelligenza

Next post

Dal vivaio alla prima squadra, la scalata di Paul Ferenciac

Marina Cozzo

Marina Cozzo

Giornalista