Denise Di Matteo, la pontina ex canoista della nazionale
di Marina Bassano.
Grazie al lavoro delle Fiamme Gialle di Sabaudia dietro ai grandi nomi cresce un settore giovanile di tutto rispetto che per la canoa conta una ventina di praticanti solo nella categoria junior. Denise è stata una di loro:
“All’inizio non volevo neanche provare perché ero presa da altri sport; i miei allenatori hanno insistito perché hanno visto in me i requisiti giusti; ho provato e mi è piaciuto subito. La concentrazione alta è determinante perché se si hanno i mezzi ma non si crede abbastanza in quello che si fa, è lì che si perde la gara, specialmente nella velocità dove senza un pizzico di carattere in più rispetto alle avversarie si perdono centesimi fondamentali”.
Denise è stata per molti anni nel giro della nazionale dove ha collezionato esperienze importanti:
“A livello internazionale i risultati migliori sono arrivati in k4 dove ero sempre il leader della barca, forse per la natura del mio carattere. In Coppa Europa nel 2007 ho ottenuto buoni risultati vincendo sui 10000 metri in k2 e vincendo il k1. Il risultato più importante è stato nel 2005 il nono posto ai mondiali in k4 500 metri e il decimo in k2 1000metri, prime esperienze in nazionale, e ovviamente la vittoria in k4 500 metri all’internazionale in Germania che si è ripetuto anche agli Europei ad Atene, oltre ai 14 titoli italiani. La prima convocazione è stata una sorpresa, ero la più piccola del gruppo e credevo di trovare un ambiente difficile per il mio carattere e invece mi sbagliavo; queste esperienze sono state occasioni sia per conoscere meglio l’avversario al di fuori del campo italiano, sia per visitare dei posti fantastici”.
La scelta del campione modello va controcorrente:
“Contrariamente alla maggior parte dei canoisti italiani che prende ad esempio Antonio Rossi, per me il modello è sempre stato Beniamino Bonomi (campione olimpico e mondiale nel kayak) che oltre ad essere un grande atleta è un’ottima persona”.
La canoa subisce nella conoscenza popolare una sottomissione al canottaggio:
“Il canottaggio ha sempre oscurato la canoa, quando invece le due discipline non hanno una grande differenza nel numero degli atleti praticanti. Dovrebbe partire un’iniziativa dalle federazioni per pubblicizzare maggiormente la differenza tra le due attività spesso confuse. Per fare canottaggio non serve la preparazione di un canoista che tende a sviluppare di più la parte superiore del corpo, mentre i canottieri hanno delle gambe molto muscolose; oltre alla resistenza che in un canoista è fondamentale, dobbiamo curare anche la velocità del colpo in acqua”.
Gli allenamenti estivi e invernali si svolgono all’interno dello scenario meraviglioso offerto dal lago di Paola:
“E’ un posto ideale per allenarsi, purtroppo non lo è altrettanto per le gare data la mancanza di strutture che ospitino gli atleti. Permette però in inverno come d’estate di allenarsi senza complicazioni particolari grazie alla sua posizione”.
Per chi non pensa alla canoa come un possibile sport da praticare, un invito da una campionessa che non voleva neanche tentare:
“Provare e capire cosa la distingue dal canottaggio innanzitutto, dopo il primo mese dove l’impatto è abbastanza brutale, il contatto con la natura e le persone che lavorano in questo ambiente ripagano dei sacrifici”.
Denise è stata la prima canoista donna delle Fiamme Gialle di Sabaudia, e dopo la fine dell’attività agonistica è divenuta Ufficiale del Corpo accedendo all’Accademia della Guardia di Finanza.
Durante la sua vittoriosa carriera ha ricevuto il Premio “Atleta dell’Anno 2005” per la finale raggiunta nel mondiale della categoria junior.