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Le Comunità Cohousing. Il vantaggio economico e sociale del vivere insieme.

di Luisa Belardinelli –

 

E’ una tendenza che negli ultimi anni ha preso piede soprattutto in nord europa. E’, per così dire, una sfida sociale e ambientale: parliamo delle Comunità Cohousing.

Quartieri o borghi cooperativi si sono raffinati nell’ultimo decennio divenendo mete ambite. Ma queste speciali comunità sono nate verso la fine degli anni ’70 in Danimarca per poi espandersi negli Stati Uniti e in tutta Europa.

Il Cohousing è uno stile di abitazione collaborativo con l’obiettivo di eliminare l’emarginazione contemporanea dell’individuo cittadino. Potremmo quasi tutti raccontare di quanto a volte ci sentiamo soli o vittime dell’indifferenza… Nel mio caso ad esempio, avrei difficoltà persino a chiedere il sale alla mia vicina di casa…

Le Comunità di Cohousing sono invece l’esempio della condivisione e della solidarietà, pur mantenendo l’individualità di ogni singolo. Le abitazioni sono tutte private ma esistono dei servizi in comune ideati per sviluppare rapporti di amicizia e senso di comunità. In ogni Cohousing è presente la Common House (casa comune) la quale comprende una grande camera da pranzo, una cucina, il soggiorno, camere da riunione, una biblioteca, una sala per la TV, laboratori e spazi per i ragazzi. Interessante è poi l’orto comune, una lavanderia ben accessoriata e spesso un garage con auto in co-proprietà.

Le categorie che ne beneficiano maggiormente sono di certo i bambini e la loro tanto desiderata libertà di poter vivere in un ambiente protetto e stimolante, e gli anziani che possono sostenersi e avere la certezza di non rimanere mai soli.

Mi viene in mente, ascoltando lontani racconti, lo stile di vita nei paesi durante tutta la metà del novecento, dove le donne, regine indiscusse della casa e delle attività domestiche, si ritrovavano a condividere l’antico ‘forno del paese’ o il prezioso lavatoio. Erano momenti importanti di incontro e di collaborazione che rafforzavano il senso di comunità e di unione tra le persone.

Pensare alla creazione di una Cohousing anche oggi, nella nostra città, non è poi così azzardato. Il riferimento ideale di queste nobili comunità sono infatti le piccole città dove conoscersi può essere molto più semplice.

Idealizzare un unico ambiente in cui vivere e lavorare, può oggi non essere più un sogno… Nelle comunità già esistenti sono in progetto infatti nuove attività economiche e professionali legate all’agricoltura, al turismo e al commercio.

Uno stile di vita quindi più sano, ecologico e volto ad esaltare le capacità e le virtù di ogni singolo individuo. Forse questo oggi il senso di una vita migliore.

 

 

 

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Luisa Belardinelli

Luisa Belardinelli

Giornalista