Discovering Bassiano, dall’Associazione culturale Unitas Onlus
di Arianna Salpietro –
“Che tu sei qui, che la vita esiste, e l’identità, che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso. Quale sarà il tuo verso?”
In un mondo materiale alienato dal consumismo c’è chi invece investe e crede fortemente nella cultura, nel valorizzare la storia che ci circonda che a volte viene dimenticata e abbandonata perché non riscuotono abbastanza guadagno –ovviamente da mettere in tasca. Sono territori volti alla riscoperta a pochi passi da noi, un percorso da intraprendere ogni fine settimana.
Si parte dal Museo della Scritture di Bassiano, dove sarà possibile visitare il borgo medievale ed il museo accompagnati da un collaboratore dell’Associazione. A difesa dei Monti Lepini nasce nel 2014 l’Associazione culturale Unitas Onlus, senza scopo di lucro, una squadra di giovani professionisti “amanti del bello”. Per la cultura hanno unito le proprie esperienze e capacità con l’obiettivo di affiancare le amministrazioni locali nella difesa e promozione del proprio territorio attraverso la riorganizzazione delle aree storico-artistiche e potenziando la fruibilità delle strutture culturali esistenti. L’area dei Monti Lepini è una terra dalle origini antichissime; ricca di cultura; patria d’illustri personaggi come l’inventore dell’editoria Aldo Manuzio a cui è stato dedicato un laboratorio per i più piccoli. Dalla variegata e pregiata tradizione culinaria è incastonata in un ambiente naturale dalle mille sfaccettature in alcune zone incontaminate.
L’Associazione per evitare che venga perso questo importante patrimonio, vuole realizzare un circuito di divulgazione a tutto raggio in grado di creare una ricchezza intellettuale e materiale da reinvestire nel mantenimento delle strutture stesse. Anche io credo nella causa e sono andata volentieri ad intervistare i responsabili del progetto, Samuele Gaiani e Paola Panetta che con occhi pieni di passione hanno risposto alle nostre domande.
Cosa rappresenta l’Associazione Unitas Onlus?
“Unitas Onlus è un’Associazione culturale che ha come scopo principale il rilancio della cultura e della conoscenza storica ed artistica del nostro territorio. Nasce perché vede molti luoghi definiti culturali e storici abbandonati o mal gestiti, poco sviluppati, poco promossi e infatti poco conosciuti. L’Associazione si prende l’onere e la passione di rilanciare a livello nazionale e internazionale questi luoghi”.
Come nasce questo progetto?
“Nasce principalmente per una lunga passeggiata come turista lungo i territori dei Monti Lepini, arrivo a Latina da Bologna e trovare il museo chiuso, il monumento scritto su Internet ma non visitabile e non trovare un essere umano che mi spiegasse dove fossi, mi ha fatto venire voglia di dire “diamo questa risposta”. Dare la possibilità a chi viene sul nostro territorio di avere risposte e di visitare i luoghi che oggi non viene data”.
Cosa è Discovering Bassiano?
“Discovering Bassiano è la nascita di un gruppo che ha unito la nostra Associazione, a scopo culturale, insieme ai ristoratori, albergatori e i commercianti del territorio di Bassiano. Si vuole dare un insieme di servizi, ovvero è giusto che chi venga sul nostro territorio abbia sia la parte culturale ma anche la tradizione culinaria, l’alloggio, l’ospitalità in modo serio e professionale. Quindi le attività commerciali hanno accettato questo “sogno” e questo viaggio in comune e si stanno organizzando per offrire un menù fisso o dare alloggi in modo equo e solidale anche, a prezzi contenuti e accessibili a tutti. Creare un sistema attorno a chiunque voglia visitare il nostro territorio. Non lasciarlo più solo come era prima. Qui si crea un servizio unito tra cultura e beni”.
Quale è l’intento del marchio?
“Il Marchio di Qualità Bassianese “Discovering Bassiano” è uno strumento di identificazione nato dalla sinergia tra L’associazione Culturale Unitas Onlus e gli operatori del settore turistico alberghiero e agroalimentare della cittadina di Bassiano, così da garantire controllo e qualità di alto livello del prodotto o del servizio, impegnati in un percorso di qualità e sostenibilità, per garantire ai consumatori la provenienza all’insegna del rispetto per la cultura e la storia oltre che della cortesia e delle tradizioni locali”.
Invece la collaborazione tra Unitas Onlus e il centro di documentazione Itala-Fatigati-Salvagni?
“Nasce perché questa Associazione già presente sul territorio ha sviluppato il percorso della via Francigena. È stata la prima a lanciare il tragitto del sud della via, hanno investito il loro tempo e la loro passione. Sono come noi dei sognatori e amanti della cultura e del territorio, quindi ci siamo incontrati sulle linee direttive delle nostre associazioni. Ci siamo uniti per promuovere, in questo caso, la via Francigena. Sia sul campo spirituale, che è la base di questo cammino, sia anche nel “cammino” nel senso più stretto della parola”.
Cosa significa riaprire la via Francigena?
“Significa ridare ad una via fondamentale nella storia, che è stata attraversata dai pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo nei secoli, dalle crociate e via a seguire, una nuova luce. In tutto il mondo se ne parla e nel sud del Lazio che era il tragitto più importante, perché si arrivava poi in Terra Santa partendo da Roma o viceversa, ma c’è stato un abbandono. Se ne è parlato tantissimo, migliaia di meeting, ma quello che serviva cioè il taglio dell’erba, le guide che accompagnano, i servizi e le informazioni erano lasciate al nulla. Questo da un disservizio a chi vuole fare il cammino spirituale, quindi il cammino religioso che unisce le varie abbazie fino ad arrivare a Roma, ma chiunque arrivi sul nostro territorio sia incuriosito da questo cammino. È ora di smettere di fare convegni ma fare fatti”.
Come si caratterizza il percorso?
“La via Francigena è quel percorso spirituale che da Santiago de Compostela, chiamato il “finisterre”, passando per Roma arrivava fino alla Terra Santa. Quindi i pellegrini che si spostavano nei tre luoghi principali del mondo della religiosità cristiana nel mondo: il sepolcro di Cristo, a Roma che era la sede del papato fino al finisterre, al Santuario di San Giacomo di Compostella. È un percorso fondamentale dei nostri territori, luoghi intrisi di questo cammino, sono nati attorno a questo percorso e tutto questo è stato abbandonato, nonostante sia una parte fondamentale della nostra cultura e della tradizione del nostro territorio. Per cui abbiamo cercato, nel nostro piccolo, lavorando ancora soltanto tra Bassiano e Sermoneta, di riportare in auge questo piccolo percorso”.
Come coinvolgere i giovani in questo percorso?
“È la parte più difficile di questa partita, anziché coinvolgere è importante fargli capire che un’esperienza in un’Associazione che ha questi obiettivi, porta tre grandi arricchimenti alla persona: il primo consiste nella conoscenza del proprio territorio, che sta alla base della nostra vita poiché te lo fa amare e apprezzare e ti fa anche avere delle idee per il futuro; il secondo considerando che la nostra Associazione mirando alla cultura insegna ai nostri ragazzi l’amore per l’arte e la cultura, l’amore “per il bello” come lo definivano i poeti, e soprattutto la capacità di interagire con le persone, attraverso la guida e la creazione di eventi a livello internazionale permetterebbe ai ragazzi di avere delle esperienze di interscambio culturale molto alte” essendo un’Associazione no profit per i giovani è difficile capire che l’investimento del suo tempo gli porta un ritorno molto più morale che economico, imparare a dialogare e a presentarsi può aiutare in un futuro.”
Perché limitarsi a una sola domenica al mese?
“Perché la struttura che abbiamo ha ancora pochi uomini per impegnarci tutte le domeniche, ovvio che è stato istituito di domenica per dare una data e raccogliere le iscrizioni, il concetto di ripetersi di un evento. Sicuramente se gruppi o persone ci chiedono altri giorni siamo a disposizione per fare da accompagno”.
I bambini che sono troppo piccoli per intraprendere questo percorso, offrite opzioni alternative?
“Sì, gestiamo il Museo delle Scritture di Aldo Manuzio in cui i bambini possono usufruire di corsi-gioco sulla scrittura, sull’arte manuale, sul concetto della grafia, quindi dei giochi per riprendere anche la manualità che molti giovani hanno perso. Il nostro compito è farli divertire riprovando “vecchie” passioni come il disegno di fantasia, la scrittura fatta bene per poi ritrovarsi con i genitori che sono andati a fare il percorso all’ora di pranzo, dopo questa esperienza. ”
Nel mondo materiale di oggi perché investire sulla cultura e sulla storia?
“Investire sulla cultura vuol dire fermare l’abbrutimento che stiamo vedendo, riprendendo una frase aldina: che se l’uomo maneggiasse più libri e cultura il mondo sarebbe meno pieno di bruttezze e violenze è vero ancora oggi. La cultura e la storia è l’oro della nostra nazione, noi siamo il paese con più storia e con più presenze artistiche, non usate. Quindi è una ricchezza spirituale da un lato, quindi un popolo colto è un popolo bello, dall’altro è anche un’economia che si può creare su qualcosa che sottovalutiamo che tutto il mondo ci invidia ma noi non sappiamo valorizzarlo. Un museo chiuso all’estero sarebbe inconcepibile, da noi è normale, lo stesso vale per un monumento abbandonato però è economia. Noi siamo nati davanti al castello di Sermoneta, davanti le mura di Bassiano, per un inglese una montagna con due castelli é fantasia, per un tedesco è un sogno,ma quindi è un investimento a lungo termine di un’economia che non morirà mai. Le multinazionali arrivate nel nostro territorio sono andate tutte via ma il castello è ancora lì, quindi la cultura non si allontana da dove è stata creata”.
Il contribuito di 20 euro all’Associazione in cosa consiste?
“Consiste non solo nel sostentamento di questo progetto, poiché le Onlus e le no profit non vivono con i contributi statali, che oggi non ci sono più nei confronti delle piccole associazioni ma vive di questo: del tesseramento societario. Comprende la tessera della Onlus ma anche quella della Fondazione Capit nazionale che permette di avere sconti nei musei di tutta Italia e in altre situazioni economiche e commerciali. Soprattutto visto che noi facciamo delle camminate in mezzo ai boschi e monumenti facciamo l’assicurazione del nostro socio .”
Il 20 giugno quale evento è in programmazione all’Auditorium Comunale?
“Aprirà la mostra di “Ex libris” dedicato ad Aldo Manuzio, è forse l’evento più grosso che la nostra Associazione ha organizzato quest’anno, ci saranno 188 opere provenienti da 28 paesi internazionali ed è anche un momento di grandissimo livello culturale. Abbiamo il piacere di avere presenti a questo evento il Direttore della Biblioteca Nazionale di Roma, un Docente della Cattolica di Milano, il Responsabile della rivista “Carta” e il Professor Torre che collabora con noi in questo progetto, è il massimo esponente di “Ex libris” a livello nazionale, quindi si dona al paese un momento di altissima cultura per creare un paese per gli artisti. Saranno presenti una cinquantina di artisti che verranno fino a Settembre qui a Bassiano. Questa è la cultura e poi è una mostra di livello internazionale, quindi una piccola grande soddisfazione”.
Perché avete scelto Aldo Manuzio?
“Perché siamo nel cinquecentesimo anniversario dalla sua morte ed è nato a Bassiano. Il comune ha mantenuto sempre vivo il rispetto per questo grande personaggio e viene dedicato a lui anche perché oltre ad essere il creatore della tipografia moderna fu un’amante assoluto della cultura e del bello, visto che la Onlus si impegna a rilanciare la cultura e il bello era nostro obbligo fare un evento internazionale a suo nome”.
Ci sono in vista anche altri progetti?
“Sì, stiamo organizzando “Expò per Bassiano” il 27 e 28 giugno, un’evento di degustazione minima storica e stiamo organizzando un evento a settembre per la maratona e lo sport nei Monti Lepini e abbiamo in cantiere progetti di altre mostre e convegni sul territorio del Monti Lepini. Inoltre nei prossimi anni ci sarà la possibilità di creare un’Accademia artistica culturale semi-privata, per poter creare l’accoglienza artistica con maestri internazionali che verranno ad insegnare permettendo di creare nel territorio qualcosa che ora manca. L’obiettivo è creare un luogo dove giovani artisti amanti dell’arte abbiano una casa e un luogo dove arricchire la propria esperienza con dei maestri che sarebbe difficile per ora incontrare,così che i nostri ragazzi non siano costretti a spostarsi, quindi non solo un’arricchimento del territorio di valenze artistiche ma soprattutto opportunità e vetrine per i giovani a casa propria, mediante un’accoglienza artistica”.
Un accenno dei progetti presenti a Sermoneta?
“Stiamo per aprire il percorso museale “Mura urbane di Sermoneta” ci stiamo impegnando a ripulire e rimettere in sicurezza tutto il percorso museale che anche questo era stato abbandonato a se stesso, quindi non sarà una riapertura imminente ma contiamo in poche settimane di poter riaprire e ridare a chi vuole visitare Sermoneta anche questo gioiello”.
Cosa ne pensano i cittadini?
“Per adesso ci stanno studiando, sicuramente sono interessati anche per gli sbocchi che può creare, anche perché ci chiedono di entrare nel progetto, nonostante siano un po’ timidi e non si sbilanciano troppo. Secondo me questa è più una fase di studio, vedranno da questi eventi cosa verrà fuori e poi probabilmente ci accetteranno anche con più entusiasmo”.
Dove si trovano tutte le informazioni?
“Se qualcuno fosse interessato a collaborare basta mandare una mail su unitasonlus@email.it o sulla pagina facebook e per maggiori informazioni può visitare il sito www.unitas-onlus.com ”.
Ho iniziato utilizzando le parole di Walt Whitman e voglio concludere allo stesso modo “Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi Leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita” vi invito alla scoperta del mondo e a contribuire con un verso.