Borgo Grappa, “Casale dei Pini” della Duchessa Ada Caetani
di Marina Cozzo –
Tra le località dell’Agro Pontino altro nome che spicca nella storia è quello di Borgo Grappa, nato inizializzante come piccola città di fondazione grazie al progetto di bonifica, redatto dall’ingegnere G. B. Pancini nel 1929: prevedeva una lunga strada di bonifica, chiamata Litoranea, che, con una serie di rettifili, congiungeva la località di Passo Genovese (nei pressi di Foce Verde) con il promontorio del Circeo, passando a ridosso dei pantani e dei laghi litoranei.
Il tracciato di questa strada incrociava il sentiero realizzato da Casa Caetani per collegare Quadrato a Villa di Fogliano, oltrepassando il Rio Martino nei pressi del “Casal dei Pini” e proseguiva verso il Circeo, attraversando la Selva di Terracina.
Pancini aveva inoltre previsto, quali strade di bonifica, la costruzione di un unico rettifilo dal Quadrato a Fogliano e il prolungamento della strada Migliara 45, costruita ai tempi di Pio VI soltanto dalla Via Appia (località Bocca di Fiume) al Fiume Sisto (località Passo S. Donato).
Il prolungamento verso il mare della Migliara 45 veniva a confluire con la Strada Litoranea poco a nord del ponte sul Rio Martino e quindi presso l’antico “Casale dei Pini”.
Proprio in questo incrocio stradale il progettista Pancini collocò un villaggio operaio, che prese il nome del Casale dei Pini, appunto, il cui scopo era di base di appoggio ai lavori di bonifica che dovevano essere eseguiti nel territorio circostante.
La zona scelta per il villaggio era ricoperta da un “blocco” di bosco fitto fitto che faceva parte della “Macchia della Vozza”. Allora per prima cosa, si estirparono del terreno le piante e si sgomberarono i tronchi di alberi di alto fusto abbattuti durante la guerra 1915/1918 (durante il primo conflitto mondiale, essi erano motivo di scambio commerciale, ma finita la guerra e normalizzatosi il mercato del legname, non vi era più la convenienza economica e di conseguenza i tronchi erano stati in gran numero abbandonati sul luogo e lasciati imputridire).
In prossimità del futuro Borgo Grappa, trovava dimora il “Casale dei Pini” un vecchio edificio in muratura di tufo fatto costruire dai Caetani come alloggio dei guardiani del bestiame, che era lasciato pascolare allo stato brado nelle riserve della zona.
Il nome, naturalmente derivava da quattro piante di questa suadente e pingente essenza che, erano state erette di fronte al fabbricato per ordine della Duchessa Ada Wilbraham Caetani, la quale volle in tal modo ribattezzare quella zona, chiamata, sino ad allora in maniera meno edificante, Porcareccia.
La Duchessa Caetani veniva ricordata come una donna veramente straordinaria, alla quale si dovette la coraggiosa iniziativa di costruire, molti anni prima della guerra 1915/1918, la Villa di Fogliano, incorniciandola con un bellissimo parco, ricco di grandi alberi e di piante da fiore di ogni specie, colore e profumo.
Ricordiamo che l’ambiente circostante era realmente selvaggio e maledettamente malarico, eppure la Duchessa Ada risiedeva spesso e con piacere nella Villa di Fogliano, mantenendo affabili contatti con i pescatori, i butteri, i bufalari e i pastori, suoi devoti dipendenti.