Sushi gioie e dolori
Sushi gioie e dolori
Sarà solo una moda quella del sushi e del pesce crudo? In realtà impazza ormai da diversi anni. Numerosi i ristoranti anche nella nostra città che lo servono, così come numerosi sono i “sushi bar”.
Questo vero e proprio culto, arrivato sulle nostre tavole dal lontano oriente, precisamente dal Giappone, ha conquistato il palato anche dei più schizzinosi, ma non tutti sanno che il consumo di pesce crudo, può comportare gravi rischi per la nostra salute, se non si prendono le dovute precauzioni. Il pesce infatti ingerito crudo, può contenere diversi microorganismi, causa di infezioni gastrointestinali come la salmonella o l’Anisakis o Opisthorchis, malattie diffuse fino a poco tempo fa soltanto in alcune aree geografiche.
E’ noto che questi parassiti vivono nello stomaco dei vari cetacei, che eliminano le uova attraverso le feci. Le uova si trasformano in larve, che a loro volta vengono ingerite dai crostacei, di cui si nutrono i pesci che normalmente finiscono sulle nostre tavole, come il tonno e il pesce azzurro.
Una ricerca recente portata avanti dalla Rutgers University, evidenzia come l’abuso di tali pietanze possano portare ad un avvelenamento graduale, creando danni al cuore e al cervello. In questo caso, la causa è il mercurio ingerito dal tonno, metallo estremamente tossico per il nostro organismo. Sappiamo che è obbligatorio da parte di chi somministra pesce crudo o in salamoia di utilizzare pesce congelato o di sottoporre a congelamento preventivo il pesce fresco da servire crudo. Infatti le larve dei microorganismi tanto temuti muoiono se cotti a 60 gradi, oppure se tenuti in abbattitore per 96 ore.
Quindi il consiglio degli esperti è di mangiare pesce crudo, solo in ristoranti di fiducia informandoci preventivamente che si faccia uso del trattamento termico adeguato e nel caso se ne voglia fare un uso casalingo, acquistare il pesce e tenerlo almeno una settimana nel congelatore a -18°.