Carciofi e Progetto Paradiso, la caduta di stile di Galante.
di Alga Madìa –
“Il partito è unico e sono certo che già da lunedì prossimo ci butteremo alle spalle questo eccesso di polemiche anche se in realtà sono sempre esistite” dice Claudio Moscardelli, sponsor ufficiale di Paolo Galante, il candidato tirato fuori dal cilindro magico che sfiderà fra poche ore ormai, Enrico Forte, uno dei leder storici del PD, alle primarie di partito che decideranno fra i due il candidato a sindaco del centrosinistra.
Ricordiamo che la più grande polemica nasce proprio dalla scelta di Moscardelli di un candidato non appartenente al partito, espressione addirittura di una ideologia e di una formazione di destra. Incomprensibile ai più (dentro e fuori il PD), il senatore ha sposato e portato avanti con slancio e determinazione, questo “particolare” connubio che però, stando a un sondaggio dell’Istituto Piepoli (commissionato e pubblicato da Latina Quotidiano Online), vede il suo pupillo fermo al 38% contro il 62% di Forte.
Il primato della politica e il senso di appartenenza al partito è la carta vincente di Enrico Forte che durante il faccia a faccia fra i due candidati davanti alle telecamere di LazioTv e alla sapiente conduzione del direttore Egidio Fia, ha sottolineato più volte la sua intenzione di ridare dignità a una macchina amministrativa che per anni è stata umiliata dall’incapacità di chi è stato al governo cittadino fino a pochi mesi fa. Ha parlato di cultura (per anni ignorata e spesso offesa), del Teatro D’Annunzio, di una Casa della Cultura, ma anche di una Emeroteca (per la conservazione e catalogazione di riviste, giornali e periodici), che preserva la memoria collettiva del suo passato. Una città senza cultura non cresce, non si evolve e rischia di restare a guardarsi l’ombelico. “Latina, città solidale e accogliente da sempre, ha ora bisogno di riappropriarsi del verde, di vedere le strade sistemate, di potenziare la raccolta differenziata…Tutto ciò con l’unico scopo di consentire ai nostri figli e ai nostri nipoti di restare qui, in questa città che, seconda città del Lazio, non li vuole vedere andar via.
Niente programmi roboanti, ma solo il ripristino di una città pulita e ordinata.
Paolo Galante, dal canto suo, propone di riportare i sevizi nei borghi, di ridare loro dignità, ricorda di essere figlio di commercianti storici della città, ma si perde poi quando su sollecitazione di Forte cerca di spiegare la sua dichiarazione dei redditi (pari a zero) e dice che un imprenditore in un periodo di crisi, lascia il suo reddito nelle casse della società, ma non spiega ai telespettatori come compra il pane, come mette benzina alla sua auto e come va in vacanza d’estate. Concetti piuttosto velleitari, idee un po’ confuse che negli argomenti più nevralgici si perdono e non convincono granché. Propone, facendola passare per sua, l’idea di far diventare l’ex Consorzio agrario di via Don Minzoni la “Casa della Musica“. Un progetto in realtà vecchio 12 anni che vede nel professor Claudio Paradiso (mai menzionato, Presidente dell’associazione DMI) il suo ideatore. Il progetto, si ricorderà, fu ripreso anche da Claudio Moscardelli nel 2011 nella sua campagna elettorale.
Un tonfo tremendo, bisogna dirlo, lo fa quando (con una battuta che voleva essere probabilmente ironica) dà del “carciofo” al collega Fia, dopo aver sollecitato Forte a dare “del tu” al conduttore che, come si sa, in occasioni come queste, non è certo da preferire al “lei”. Il direttore di Lazio Tv con grande professionalità e intelligenza non raccoglie e evita qualsiasi replica, ma lo fa Enrico Forte sdrammatizzando: “Bisogna vedere poi se il carciofo sia di Sezze o di Bassiano“. Non credo alle mie orecchie, non tanto per la gravità della frase, ma per la sua insulsa collocazione.
Non ci siamo, concetti raffazzonati e privi di grandi contenuti, il mio parere: Forte batte Galante 8 a 2, più o meno come il sondaggio del quotidiano di Francesco Miscioscia.
Fortunatamente saranno le urne delle primarie di domenica a stabilire chi dei due concorrerà alla carica di Sindaco di una città che, mai come in questo momento, merita grande competenza e determinazione.
Ricordiamo a tutti che le urne delle primarie del Pd, saranno aperte dalle ore 8:00 alle 21:00. E come si dice in questi casi, vinca il migliore. Noi solo di quello abbiamo bisogno.