Morso Verde – Racconti dell’invidia
di Cora Craus –
Dopo il successo di “Caro bastardo ti scrivo” e “Sono bella, ma non è colpa mia”, la Fusibilia Associazione culturale in collaborazione con la FusibliaLibri bandisce “Morso verde – Racconti dell’invidia” il nuovo concorso letterario a cui seguirà la pubblicazione dell’antologia. Ideatrice e referente del concorso la scrittrice e presidente della Fusibilia Ass.ne Dona Amati.
Il concorso “Il morso verde – Racconti dalle acque dell’invidia”, si articola in due sezioni, “Buone acque” e “Cattive acque”, ed è aperto a tutti gli autori (per i minorenni è necessaria l’autorizzazione dei genitori o di chi ne fa le veci). Tutti i riferimenti e le informazioni per partecipare sono disponibili al sito: WWW.fusibilia.it; l’email:fusibilia@gmail.com, il cell. 3460882439.
L’iniziativa è un sasso lanciato nello stagno dello stanco antologizzare italico, spesso languido e prevedibile.
Fusibilia continua infatti a rimestare con un gusto provocatorio nelle zone più inconfessate della creatività letteraria nazionale, chiamando i narratori a esercitare la loro vena più ardua, quella che affronta senza mezzi termini frustrazioni, inadeguatezze, crudeli debolezze, desideri inappagati, tutti sentimenti che spesso si coagulano in un’unica velenosa percezione della propria relazione con gli altri, e che risponde al nome di Invidia, cioè “guardare contro”.
Il vocabolario se la cava così, ma l’argomento merita una esplorazione più complessa, perché l’invidia ha due facce, una che l’immaginario collettivo indica come distruttiva e che risponde al proposito “Se io non posso, allora neanche lui/lei!”, fino ad arrivare a godere delle difficoltà altrui (ciò che i tedeschi chiamano “schadenfreude” da Schaden (danno) e Freude (gioia) e che in italiano non ha un termine corrispondente), e un’altra costruttiva che gli psicologi spiegano come “reazione di stimolo alla competizione” rispondente a “Se lui/lei può, posso anch’io!” e che quindi spinge in maniera sana alle azioni per la crescita personale.
Insomma, suggeriamo un sottofondo come “Oh fortuna” di Carl Orff e una adeguata quantità di fogli bianchi su cui riversare con un bell’inchiostro, la narrazione del vostro o dell’altrui “Morso verde”.