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Teresa Buongiorno, e la sua Giovanna d’Arco

 

di Cora Craus –

Giovanna d’Arco, un nome, una figura, un emblema, una donna, che mai come in questi giorni rotola da una prima pagina all’altra. Il motivo è presto detto: dopo 150 anni il teatro La Scala di Milano mette in scena l’opera di Giuseppe Verdi. Qualcuno ha pensato ad uno omaggio alla Francia dopo gli attentati. No, non c’entrano nulla, la decisione di riproporre la “Giovanna d’Arco” è stata presa dal direttore artistico, il milanese Riccardo Chailly, molto tempo prima dei tragici avvenimenti francesi. “Abbiamo scelto Giovanna d’Arco – spiega Riccardo Chailly – per un senso di ritorno al passato, un passato che non possiamo e non dobbiamo dimenticare”.

Noi, in queste righe, non ci soffermeremo sull’opera di Verdi, un dramma lirico su libretto di Temistocle Solera, tratto parzialmente dal dramma di Friedrich Schiller “La Pulzella d’Orléans” e rappresentato per la prima volta il 15 febbraio 1845. Giuseppe Verdi scrisse l’opera nell’arco di tempo di un ciclo lunare: 28 giorni.

Il libro, la Giovanna d’Arco di cui vogliamo parlarvi in quest’occasione è il romanzo per ragazzi di un’autrice latinense “Giovanna d’Arco, la ragazza dal vestito rosso” di Teresa Buongiorno.

Un romanzo storico-fantasy ideato per la narrativa giovanile, l’età di lettura consigliata è 9/12 anni, ma in realtà piacevole da leggere a qualunque età.

Perché la definizione un romanzo storico-fantasy? Semplice, l’elemento magico, soprannaturale è davvero molto presente in “Giovanna d’Arco, la ragazza dal vestito rosso” (ed. Salani – pag.199 – €11,90). Leggiamo la scheda di presentazione: “In questo romanzo la Pulzella vive di nuovo, e non è una metafora. Corre voce che sia scampata al rogo e abbia cercato di riprendere il proprio posto accanto al sovrano che l’aveva dimenticata. Molti sostengono che si tratti soltanto di fantasie. E se non fosse così? Se lei fosse davvero ricomparsa, costretta a confrontarsi con il proprio mito? Teresa Buongiorno non ha resistito alla tentazione di figurarsi la storia di una donna che, senza tradire la propria coscienza o la propria fede, deve misurarsi con qualcosa di più faticoso di una parata eroica, la quotidianità, morendo prima che le sia resa giustizia. Giovanna d’Arco, un personaggio leggendario, immortalato in un’immagine dorata. Ma sotto la polvere del tempo e lo scintillio dell’armatura si nasconde una ragazza vivace e generosa, ardita e visionaria, impegnata a liberare la propria terra dalle guerre fratricide.”

A torto, o, a ragione riteniamo che si parli poco, se non tra gli addetti ai lavori, degli autori dell’infanzia e allora qualche notizia sull’autrice latinense, Teresa Buongiorno: giornalista e scrittrice. Laureata in Lettere all’Università di Roma La Sapienza, con una specializzazione in Storia Medioevale, si è occupata di servizio sociale prima di optare per il giornalismo dove si è occupata soprattutto di letteratura, cinema e televisione. A partire dagli anni Settanta si è interessata della produzione per ragazzi cinematografica, televisiva, editoriale, scolastica e teatrale. Per quindici anni ha firmato una rubrica fissa del TV Radiocorriere dedicata alla cultura dell’infanzia. Pioniera in Rai negli anni Settanta ha curato programmi televisivi per ragazzi, lavorando con Gianni Rodari, Emanuele Luzzati e Marcello Argilli. Per la Eri-Edizioni Rai ha curato i trentasette quaderni di “La Scuola si aggiorna” nell’ambito della convenzione Rai-Ministero Pubblica Istruzione (1990-1993). Collabora ad “Andersen. Il mondo dell’infanzia” dove ha una rubrica fissa, a Li.B.e.R, LG Argomenti, Tuttoscuola e ad alcuni programmi radiofonici, sia per la Rai che per la Radio Svizzera Italiana. A partire dal 1977 ha pubblicato una serie di libri per ragazzi che sono stati tradotti in moltissime lingue e hanno ricevuto numerosi premi.

 

 

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista