Il Linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh
Il piacere di apprendere il misterioso e potente simbolismo del linguaggio floreale, vero alfabeto dei sentimenti ed elisir di felicità.
“ Negli Stati Uniti ci sono delle storie molto stereotipate riguardo all’affidamento. O si parla di famiglie cattive che torturano i bambini o al contrario di famiglie perfette che hanno preso in affido bambini cattivi. Non volevo raccontare una storia piena di stereotipi bensì la storia di un personaggio emotivamente difficile e raccontare il suo viaggio. Ho trovato delle difficoltà a raccontare nel dettaglio il passato traumatico di Victoria, proprio come madre affidataria non volevo contribuire a creare questi stereotipi. È vero che molti di questi bambini hanno una situazione orribile alle spalle ma riguardo alla storia di Victoria ho scritto dei piccoli elementi ma non mi sono mai dilungata.”
“Senza averne avuto l’intenzione, credo di aver scritto una storia che ha qualcosa di universale in sé, perché Victoria è un personaggio che cerca di superare le difficoltà vissute nell’infanzia, per diventare una madre, una moglie e, in generale, una persona migliore.”
“Vedremo, il produttore mi ha detto fin dall’inizio che sarò coinvolta e potrò dire la mia, ma non so se avrò il tempo per farlo. Inoltre, io penso che libri e film siano due forme d’arte diverse e, poiché io non so nulla di film, cedo volentieri il passo a chi ne sa più di me.”
“Per le copertine diverse devo ringraziare la Garzanti, perché è un’idea carina: ogni fiore ha un significato e – in caso di un dono – si può scegliere una copertina differente, proprio come si farebbe con un fiore. Il significato dei fiori scelti è : Camomilla – Energia nelle avversità ;Bougainvillea – Passione; Rosa rosa – Grazia; Gerbera – Allegria”.
Sono stralci delle varie interviste rilasciate da Vanessa Diffenbaugh autrice del libro di oggi : “Il linguaggio segreto dei fiori” (ed. Garzanti € 18).
Un libro che rimarrà nel cuore per la sua poesia, per il delicato fluire della sua storia, per il senso di speranza che inonda il lettore, per il piacere di apprendere il misterioso e potente simbolismo del linguaggio floreale, vero alfabeto dei sentimenti ed elisir di felicità. “Il linguaggio segreto dei fiori” narra la storia di una bambina abbandonata e, varie volte data in affidamento.
Victoria ha paura – leggiamo in quarta di copertina – del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C’è un solo posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Potrero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce.
È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l’infanzia saltellando da una famiglia adottiva a un’altra. Fino all’incontro, con Elizabeth, l’unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. Ed è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano un po’ di felicità e curano l’anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare le sue ferite, di curare le sue paure frutto di radici incerte ed invisibili. E, quando con indomito coraggio, accetterà la dolcezza della maternità potrà sbocciare al meraviglioso dono della vita.