La fisarmonicista Aurelija Matulevičiūtė ci racconta il suo amore per la musica
di Emanuela Federici –
A volte la musica ti entra dentro. Prende forma nell’aria, come fosse un groviglio di nastri che ti raggiungono e ti fanno vibrare l’anima. Aurelija Matulevičiūtė, in arte AuremA, passa le dita sui tasti della sua fisarmonica con un’esperienza quasi impalpabile. Gli occhi chiusi, il corpo che segue il ritmo con movimenti lenti e sensuali. Sembra quasi diventino un tutt’uno e che si perdano in una nube di suoni ed emozioni.
Nei suoi 24 anni, Aurelija ha girato l’Europa, suonando in Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Polonia e Bulgaria. Originaria della Lituania, diplomata in tre Paesi (Lituania, Italia e Finlandia), ha deciso di stabilirsi in Italia, più precisamente a Latina, che ama per la vicinanza alla capitale e al mare. Ed è nel nostro Paese che ha creato un gruppo, “Sensual Duo”, insieme al maestro fisarmonicista e compositore Marco Lo Russo, con il quale ha dato vita al “Mar Baltico Tour 2015”.
Non ci stupisce il riconoscimento ricevuto nel 2010 dal Presidente lituano per i numerosi progetti sviluppati nei vari paesi che l’hanno ospitata. Una carriera da far invidia a chiunque, come lei, porti con sé questa grande passione. Basti pensare al progetto “Vera Primavera” insieme agli Aerosmith, con cui nel 2014 si è esibita davanti a diecimila persone.
Noi di Essere Donna siamo rimaste affascinate dalla sua determinazione e dal suo fascino genuino e le abbiamo chiesto di rispondere a qualche domanda.
Aurelija, il tuo curriculm è strepitoso, tenendo conto della tua giovane età. Qual è stato il momento in cui hai capito che la fisarmonica sarebbe stata la tua vita?
“Fin da bambina ho sentito la passione per la musica. Mi piaceva ballare e cantare. Mia nonna cantava in un coro da professionista e a casa la musica è stata sempre rispettata. C’è stato un periodo in cui facevo la ballerina classica. Poi all’età di 8 anni ho iniziato a studiare musica e l’amore per il suono è nato subito”.
Perché proprio questo strumento? Cosa ti fa provare?
“La fisarmonica è uno strumento originale, con tante possibilità che ancora non sono state sperimentate. È un strumento giovane e già molto inserito nella musica contemporanea e nella musica Pop. Ma anche le persone che amano la musica classica hanno notato quanto la fisarmonica sia uno strumento originale. Quest’anno ho girato l’Italia con la musica di Rossini, Mozart, Bach, Debussy, Mahler, Scarlatti – a Milano, Roma, Venezia e altre città – e mi hanno invitata come solista o per prendere parte ad un’orchestra sinfonica”.
Hai già girato il mondo tra un concerto e l’altro: qual è il posto che ti è rimasto nel cuore?
“Senza alcun dubbio… l’Italia. Mi è rimasta nel cuore. Per questo motivo sono qua”.
Nel 2014 hai girato un videoclip con gli Aerosmith e subito dopo un concerto con loro. Com’è stato lavorare con un personaggio come Steven Tyler?
“Steven Tyler è una persona meravigliosa. Tanti artisti con la conoscenza diventato altezzosi. Invece lui ogni cinque minuti veniva a chiedermi come stavo, se mi serviva qualcosa. Dopo il concerto lui, scortato dalla sua squadra per la sicurezza, è venuto ad abbracciarmi e ad augurarmi buona fortuna per la mia vita. Sembrava che fosse un mio carissimo amico. Ancora mi sento in dovere di ringraziarlo per questi ricordi meravigliosi…”.
Cosa ti ha spinto a creare nel 2014 il gruppo “Vera Primavera”?
“Un giorno ho capito che volevo suonare la musica a livello mondiale, per presentare il mio strumento in un modo originale. Far vedere che non ci sono limiti. Grazie al mio manager lituano, Alkas Paltarokas, ho lavorato tantissimo fino a quando con lui non abbiamo trovato i musicisti giusti per il mio gruppo, creando un intero repertorio. Siamo stati una grande squadra”.
Tanti musicisti evitano di unirsi a gruppi per avere la libertà di scegliere quali progetti realizzare. Credi che la tua scelta abbia limitato la tua autonomia?
“No, non penso. Perché faccio tantissimi concerti come solista. Suono in gruppi (‘Vera Primavera’, ‘Sensual Duo’) perché è un grande piacere ascoltare i miei colleghi, condividere con loro la gioia. Penso che tutti noi dovremmo imparare ad ascoltare di più nella vita”.
In Italia sei venuta per realizzarti come musicista: com’è stata la tua esperienza nel nostro Paese?
“Come vedete sono molto attiva e piena di energia, per riuscire a fare il massimo. Sono contenta che tante persone mi ringrazino per la musica che suono, di essere rispettata da chi mi conosce, di aver trovato il mio ambiente artistico. Grazie a tutti!”.
Il Festival Liederiadi è la prima e unica stagione concertistica italiana dedicata alla musica vocale da camera internazionale. Parlaci della tua esperienza.
“Il Festival Liederiadi, curato del maestro Mirko Guadagnini, con la stagione 2015-2016 festeggia i suoi dieci anni di attività. Per me è stato un onore poter suonare la ‘Petite Messe Solennelle’ di G. Rossini. Sono stata la solista e ho fatto la parte di harmonium con la fisarmonica. L’evento è stato molto rispettato ed è risultato molto originale per questo. Perché la fisarmonica è uno strumento nuovo, ma sicuramente molto apprezzato anche nell’ambito della musica classica. Sono molto orgogliosa che tra tutti i fisarmonicisti sia stata invitata proprio io, anche se abito in un’altra zona dell’Italia. Sono veramente contenta che gli organizzatori abbiano rispettato il mio livello musicale e che volessero sentire proprio me. Il concerto è venuto molto bene. Posso dire che è stato un grande successo. Tutti i biglietti sono stati comprati, la sala era piena di gente, tanto che parte del pubblico non è potuto entrare poiché erano stati occupati tutti i posti. Ho ricevuto anche molti messaggi personali con il dispiacere di alcuni miei ‘fan’ di Facebook che sarebbero voluti entrare per sentirmi suonare. È stato un evento molto importante sia per me, sia per la fisarmonica che è stato presentato come uno strumento davvero originale”.
Un consiglio per chi sta studiando per diventare fisarmonicista?
“Non è facile studiare musica, né tantomeno suonare la fisarmonica. Chiunque decida di dedicare la sua vita alla musica deve capire che sarà una via abbastanza difficile, che dovrà lavorare tanto e ogni giorno. Prima di tutto consiglio di iniziare a suonare da piccoli, le mani diventano molto più flessibili. Non bisogna tralasciare la teoria, che è molto molto importante per capire come sviluppare la pratica. Inoltre consiglio di studiare con i grandi maestri se si vuole diventare dei professionisti. Però la prima regola è fare tutto con la passione”.