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30 giugno 1932 posa della prima pietra: Littoria, da borgo a città

di Marina Cozzo

30 giugno 1932: posa dalla prima pietra della nuova città di Littoria.
In verità, Orsolino Cencelli aveva mosso i passi il giorno prima, ma il clamore suscitato dalla notizia, uscita sulla stampa nazionale, non piacque a Benito Mussolini il quale boicottò la cerimonia, invitando il Commissario a rinunciare.

La politica di Cencelli, secondo il duce, era contraria a quella antiurbana del regime, ma nonostante l’intimazione egli, trascurò l’ordine del duce e, il 30 giugno, posò la prima pietra di quello che doveva essere un piccolo centro amministrativo, un piccolo villaggio con strutture in muratura.

Valentino Orsolino Cencelli

La cerimonia si svolse senza, dunque, la presenza di Mussolini e dal giorno successivo i giornali nazionali ignorarono il grande evento sociale, economico e culturale che stravolgeva le paludi pontine.
Tuttavia, la notizia non sfuggì alla stampa estera che esaltò la nascita di Littoria, una Città Nuova nata grazie al sacrificio e all’intelligenza degli uomini, per di più in un ambiente ostile come era quello delle paludi.

Alcuni mesi dopo, la posizione di Benito Mussolini cambiò, vedendo la possibilità di “cavalcare” l’eco positivo dell’inaugurazione, e il 18 dicembre 1932 si recò a Littoria con uno straordinario impegno propagandistico per celebrare il primo nucleo della nuova città.
Il duce, affacciato dal balcone del municipio, annunciò le tappe future dello sviluppo della fertile pianura che aveva preso il
posto delle paludi pontine con la fondazione di altre città (Sabaudia e Pontinia) e la costruzione di centinaia di altri poderi.

 

Quel giorno decretò Littoria come nuovo simbolo del regime fascista, passando dall’antica concezione di borgo agricolo al nuovo status di città.
Ma anche il regime acquisiva una nuova identità, che mieteva consensi e incoraggiamenti dall’estero che intravedeva una politica, fino a quel momento, pacifica e votata alla riconquista di ogni centimetro del proprio territorio.
Davanti all’Italia e alle potenze internazionali, Littoria incarnava lo spirito mussoliniano che, in verità, anticipava la sua imminente politica colonialistica.

Marina Cozzo

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Marina Cozzo

Marina Cozzo

Giornalista