Aprilia, Littoria, Pomezia, Pontinia, Sabaudia: le cinque città nuove
di Marina Cozzo –
Littoria, Sabaudia, Pontinia, Aprilia, Pomezia, sono le Città di Fondazione dell’Agro Pontino, ma anche tappe di una gigantesca opera di una zona, alle porte di Roma, che pesava come una maledizione sulla vita economica e sociale, perché rimasta indoma dalla inarrestabile palude e dal degrado che la incorniciava.
Il territorio maledetto andava dalla foce del Tevere al Circeo, dai Colli Laziali al Tirreno, e la sua bonifica, il suo risanamento, fu un progetto mastodontico del regime fascista che ebbe ancor più eco con la costruzione delle cinque città nuove.
Tra le opere che maggiormente caratterizzarono l’impronta fascista di quel ventennio del XX secolo, appunto, vi furono le città pontine che oltre a portare nuovo modello sociale e ad essere simbolo di un programma politico, ma anche innovatrici per l’urbanistica e l’architettura del tempo.
Esse, inizialmente, furono una vera e propria sperimentazione tecnologica, architettonica: trasformare un terreno vergine in città significava una occasione per dimostrare che un territorio guidato anche da forti componenti ideologiche, poteva essere preso a modello per l’intero paese. Il progetto mirava non solo a portare condizioni di vita migliori, ma un’intera organizzazione sociale, con agricoltura, industria, infrastrutture, trasporti e centri per le attività comuni e tempo libero che costituissero un complesso produttivo completo e armonico.
Il regime, cogliendone sagacemente l’implicito potenziale propagandistico, presentò l’iniziativa in innumerevoli occasioni come grande momento di trasformazione e di rinnovamento: il fatto che la fondazione e la costruzione delle città dell’Agro Pontino costituisse la conclusione e il culmine dell’intero processo di bonifica e dello sfruttamento di quel territorio, e fosse, dunque, un elemento che più di ogni altro andava sottolineato e valorizzato a fini ideologico-propagandistici.
Infatti, ogni posa di pietra e inaugurazione erano sempre fatti dal duce in persona, accompagnati da trionfali festeggiamenti, filmati per lasciare il segno.