Aprilia, quando i suoi abitanti vivevano nelle lestre
di Marina Cozzo –
La intera regione appartenente al territorio di Aprilia è sempre stata meta di tante popolazioni di Italia, anche nei tempi più immemorabili.
Infatti, la città pontina era un centro prettamente agricolo per la ricchezza del terreno che accoglieva colture di cereali, inizialmente, ma in seguito vedremo anche di vite, kiwi, e ancora altro, tanto da divenire il fiore all’occhiello della produzione agricola del centro sud.
Dove vi è agricoltura, non può non esservi bestiame anche e il nostro territorio era corteggiato per l’allevamento di equini e bovini di razza maremmana.
Era, inoltre, la meta di numerose greggi ovine e caprine, portati a svernare dalle Marche, dall’Abruzzo, dal Molise e dall’Alto Lazio.
I pastori realizzavano costruzioni in paglia, ginestre, sterpaglie e fango, per ripararsi durante le transumanze. Queste costruzioni dal tetto a forma di cono erano tipiche solo di questa zona e venivano chiamate “lestre”, erette accanto agli allevamenti venivano costruite con paglia, ginestre e sterpaglie. Queste capanne erano usate anche come laboratorio per la produzione della tipica ricotta romana e del piccante formaggio pecorino.