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Autori pontini. “Educare con il teatro – Nella didattica ermeneutica esistenziale” di Giancarlo Loffarelli

 

Di Cora Craus –

“Il rapporto antico tra educazione e teatro è caratterizzato da una forte dialettica che va dall’approvazione entusiasta al rifiuto. Ma nella storia è stato in genere il teatro a divenire uno stimolo per il mondo dell’educazione e della scuola. Ed è in questa prospettiva che, in questo testo guarderemo la relazione tra educazione e teatro.”

Questo brano è tratto dalla presentazione, curata da Roberto Romio, del libro di Giancarlo Loffarelli “Educare con il teatro – Nella didattica ermeneutica esistenziale” (Ed. San Lorenzo – pag. 214 -15,90). Un manuale estremamente chiaro e duttile, rivolto al mondo della scuola e a chiunque desideri utilizzare il teatro, nell’accezione più ampia e dilatata possibile, come strumento didattico ed educativo.

Il libro, dallo stile scorrevole e accattivante, prende letteralmente per mano il lettore e con leggerezza, così come la intendeva Calvino, lo conduce in un dotto excursus storico, filosofico, antropologico, civile e sociale del teatro fin dalle sue origini. L’autore parte dai dipinti rupestri delle Grotte di Altamira in Cantabria nella Spagna del nord, fino a giungere al teatro di oggi e alla necessità di ricostruire il tessuto formativo della nostra scuola che sta attraversando la pandemia del Covid-19.

Brevi e dense pagine ci introducono nel mondo dell’ermeneutica il cui primo compito, affidato al dio Ermes, fu di far comprendere la parola degli Dei agli uomini. Il libro racconta – con molti riferimenti e apprezzabili note a piè di pagina – il tempo del trionfo e il tempo della sua apparente morte; ma il teatro, ci ricorda l’autore, come una Fenice risorge sempre dalle proprie ceneri e spesso diventa il polo catalizzatore per il rinnovarsi della società.

“Educare con il teatro” è un manuale adatto sia alla realizzazione di uno spettacolo a partire da un’idea passando per la scrittura fino alla rappresentazione, spiegandone i meccanismi pratici, sia come guida per inoltrarsi nell’affascinante mondo interiore dei personaggi e nel contesto storico e sociale da cui hanno preso vita.

Come in un meraviglioso romanzo, attraverso le pagine del libro conosciamo i personaggi che lo animano e che irrimediabilmente ci conquistano. Personaggi che si chiamano Sofocle, Aristotele, Seneca, Platone, compagni di un viaggio dentro le emozioni, ai quali si affiancano, con la forza permeante delle loro opere e delle loro idee, figure più recenti: Shakespeare, Cechov, Stanislavskij Pirandello, Brecht, Diego Fabbri e tanti altri.

Autori e personaggi che diventano per il lettore amici, confidenti, psicoterapeuti, antagonisti, accusatori, portavoce, disvelatori del proprio essere. Nel libro viene enunciato più volte il concetto principe del teatro: dialogo e relazione. Nella vita, ci ricorda Giancarlo Loffarelli, nessun essere umano, e in generale nessun essere vivente, può esistere senza una relazione, senza un io e un tu. La nostra stessa nascita è l’emblema della relazione senza la quale semplicemente non esisteremmo.  L’autore dispiega con esempi e aneddoti le differenze, nel teatro, tra falsità, finzione e verità. A noi piace ricordare una celebre battuta di Gigi Proietti: “Benvenuti a teatro dove tutto è finto e niente è falso”.

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista