Graziella Di Mambro Pedoto fra le cento voci del libro “Ai tempi del virus – Quando la nostra vita non fu più quella”
Di Cora Craus –
“Ai tempi del virus – quando la nostra vita non fu più quella – Cento voci fra sentimenti e realtà”, (ed. All Around – pag. 368 – € 10) un libro dall’intrigante titolo alla Lina Wertmüller; un opera collettiva che racchiude cento racconti nello srotolarsi del “racconto”, ovvero, l’umanesimo al tempo del Covid-19.
Cento firme di giornalisti, scrittori, intellettuali, italiani tra di loro la nostra attenzione si è soffermata sulla storia narrata da Graziella Di Mambro Pedoto, una pontina doc e giornalista del quotidiano “Latinaoggi”.
Il focus della storia è un frammento della vita di Anna e Marta, le protagoniste, due donne, due vite, un’amicizia profonda ed incisiva, improvvisa, casuale e breve: “Si erano conosciute in estate, dentro una chiesa semivuota dove entrambe erano andate a cercare conforto, l’una perché tradita da una badante ingorda, l’altra perché tradita dall’uomo della sua vita. E l’effetto sorpresa, con il sapore amaro della sconfitta, erano così simili da aver consentito loro di avviare una complice amicizia che fece bene al cuore di entrambe”.
Un racconto dove si fondono in modo suggestivo l’eleganza delle parole e l’armonia di un sentimento regalando, in contrapposizione al contenuto della storia, di cui non faremo spoiler, una lettura piena di freschezza, di leggerezza che come insegnava Italo Calvino, non è mai superficialità.
L’autrice in questa breve prova letteraria conferma le sue doti di chiarezza espositiva e acuta sensibilità, capace di cogliere la poesia nell’animo ferito delle donne, nel loro silenzio, nell’ intimità del loro quotidiano. “In uno dei cassetti riservati alla biancheria intima di pizzo Sangallo ormai introvabile in quella versione sartoriale c’erano due quaderni a righe coperte da una grafia stretta e a tratti incerta. Marta non avrebbe voluto leggere…”.
Cento voci – scrive, in una nota, la casa editrice – che, in assoluta libertà, si sono cimentati in un’opera collettiva unica nel suo genere. Questo libro è un viaggio, a tratti fiabesco, a tratti amaro, nelle sensazioni, negli stati d’animo, nelle angosce e nelle speranze che hanno accompagnato la nostra cattività. È un modo per salutare il ritorno a una “normalità”, dopo la pandemia, che sotto molti aspetti non sarà più, inevitabilmente, quella che ci lasciamo alle spalle e per scandagliare con consapevolezza e spirito critico, talvolta anche con ironia, le mille sfaccettature della fase che abbiamo vissuto e di quella che ci attende.
Perché leggere il libro?
Perché tra le cento voci, quasi con certezza, ci sarà quella di un nostro beniamino, del nostro giornalista preferito, della scrittrice più amata, della collega più stimata. O, forse, per la curiosità di come sia nato questo libro: un testo uscito inizialmente come ebook, scaricabile gratuitamente dalle piattaforme e librerie on line e sul sito dell’editore. Che in seguito si è trasformato, con l’aggiunta di aggiornamenti e arricchimenti, in un volume cartaceo. Magari, perché sarà donato un euro per ogni copia a Medici senza Frontiere