Il libro. “Le marocchinate – storia di uno stupro di massa” di Emiliano Ciotti
di Cora Craus –
Il libro “Le marocchinate – storia di uno stupro di massa” di Emiliano Ciotti è un dossier con pagine ricche di notizie e dati che l’autore compone in una nitida sequenza temporale. A rendere il libro un valido collage sul tema contribuiscono documenti, pagine di giornali, lettere private, fotografie dell’epoca.
Il lavoro è composto prevalentemente dalla riproduzione dei rapporti redatti dai carabinieri delle varie caserme dislocate nei molteplici scenari di guerra. Un’amarissima raccolta di prove, testimonianze sulla ferocia del genere maschile. Perché gli autori di tale barbarie, tale nefandezze furono tutti uomini, tutti soldati. Marocchinare, si legge nei dizionari, è sinonimo di violentare, stuprare senza distinzione di genere e di età come avvenne da parte dei “goumiers” truppe francesi, marocchine, algerine ecc. nell’Italia meridionale e centrale, durante la seconda guerra mondiale. L’autore, per rispetto della privacy delle vittime, ha sostituito le vere generalità dei documenti con nomi di fantasia. Gli unici nomi originari solo quelli che coinvolsero una parte della sua famiglia a cui è dedicato il libro. “Questo libro è dedicato ad Anastasio Gigli (fratello di mio nonno) barbaramente violentato e ucciso a 14 anni da un gruppo di goumiers. Dal racconto della sorella, Annunziata Gigli”
Una chiara introduzione, curata dallo stesso Ciotti, permette di entrare nella cupa atmosfera della guerra, causa prima di tanta atrocità, anche da un punto di vista strategico/militare ed Emiliano Ciotti scrive il suo personale convincimento sul motivo che portarono tali truppe ad affiancare la V Armata americana; il cui obiettivo era liberare l’Italia dopo che quest’ultima, l’otto settembre del ’43, aveva spezzato l’alleanza con la Germania
Si apprezza la volontà dell’autore di volere allargare l’orizzonte delle testimonianze oltre il Lazio, luogo dove si svolse, oggettivamente, il più inumano e tragico momento della storia del nostro territorio con le famigerate 50 ore di “libertà”, vale a dire: libertà di violenze assolute, date alle truppe francesi/nord africane al comando del generale Alphonse Juin, un francese bianco nato a Tunisi. L’impunità per tutti i loro crimini di guerra fu quello che promise il generale francese se avessero sfondato la linea Gustav permettendo la vittoria contro i tedeschi. Come fa notare l’autore, quelle stesse truppe ebbero il medesimo comportamento fin dal primo sbarco in Sicilia.
Il corpus del libro “Le marocchinate – storia di uno stupro di massa” di Emiliano Ciotti,come abbiamo già accennato, è la ripetitiva riproduzione dei rapporti delle forze dell’ordine e in questi freddi, sintetici documenti non vi è, ovviamente, nessuna concessione all’emozione letteraria ma solo l’orrore da cui scaturisce un’inarrestabile bisogno di giustizia e soprattutto, oggi, ad ottant’anni di distanza di tener viva la memoria. Nell’immediato dopoguerra la giustizia per questi crimini trovò poco ascolto malgrado le strenue lotte di figure quali la senatrice del Partito Comunista Italiano Maria Maddalena Rossi che chiedeva una pensione per tutte e tutti i marocchinati perchè furono tanti anche gli uomini, i ragazzi fatti oggetto di violenza sessuale, vi è tal proposito la riproduzione di una pagina di giornale che riporta il ricordo di un uomo, oggi molto vecchio, che non riesce a dimenticare quella violenza.
Chi è l’autore Emiliano Ciotti?
Emiliano Ciotti, nato nel 1973 a Latina dove vive e lavora. È un funzionario del Corpo dei Vigili del Fuoco, Presidente dell’Associazione Nazionale vittime delle marocchinate, da anni lotta per portare a conoscenza alle nuove generazioni, ma anche ad una parte di quelle vecchie, la tragedia, le umiliazioni, il dolore delle popolazioni di una parte dell’Italia che ha dovuto conoscere le barbarie rimaste, spesso, senza giustizia. È autore di altre pubblicazioni sul tema.