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Invito alla lettura: “L’americana” di Dante Taddia

di Cora Craus –

“L’Americana” di Dante Taddia è un romanzo storico, tenero, profondo e commovente. Scritto con stile brillante, vivace, capace di strapparvi un sorriso mentre le lacrime pungono gli occhi anche ai più scettici. I personaggi sono veri, “vivi”, allegri credono, nonostante tutto, in quel miracolo chiamato vita. E, che la vita dei protagonisti abbia l’imprimatur del miracoloso sembra una cosa acclarata. Marinai dagli incredibili nomi: Girolamo Savonarola e Giordano Bruno, Luisa Guarino – che ha scritto la bella prefazione – li ha definiti “nomi di fuoco per paesaggi d’acqua”.

 Bruno Giordano e Girolamo Gaetano Savonarola, questi gli esatti nomi dei due protagonisti, sono legati da un’amicizia che attraversa indenne due guerre mondiali e il naufragio di tre navi: il Titanic, Il Santa Maria e l’Andrea Doria. Questo romanzo di Dante Taddia è un pensiero d’amore verso quelle persone cui il fato ha donato, forse, beffardo destino o supremo atto di fortuna una tomba liquida: il mare. Elemento dov’è “iniziata la vita e la loro quindi non è stata persa invano”.  Segnaliamo che a Ponza c’è l’Associazione dei familiari vittime del Santa Lucia.

 Il titolo, “L’Americana”, (Ed. Il Sorriso – pag.137 – €10) è legato ad un avvenimento soprannaturale, una “materializzazione” che coinvolge Bruno Giordano: un amore, un legame che và oltre la vita;  non vogliamo rovinarvi la sorpresa ma in questo romanzo  sono presenti molti altri  punti quanto meno: sorprendenti, come il concatenarsi di date, numeri, “coincidenze” troppo singolari, troppo importanti perché la fantasia non si spinga ad immaginarsi un mondo “altro”.

“Qualcosa di quanto scritto – afferma, nella presentazione l’autore – è frutto di pura fantasia, il resto…è cronaca. Ma sentimenti provati, le emozioni vissute e le lacrime versate sono stati veri sentiti in tutti e due i casi”. Dovessimo scegliere una definizione per Dante Taddia, l’autore, diremmo che è uno scrittore con il cuore di un poeta e la mente di uno scienziato. Del poeta è la delicatezza e la profondità profusa nella narrazione dei sentimenti. E, dello scienziato affascina la sua capacità di narrare, ricostruire con precisione, semplicità e chiarezza complesse realtà storiche quali sono state i tre drammatici e diversissimi naufragi di cui tutti, almeno, una volta ne abbiamo sentito parlare. Il Titanic, la nave “impossibile da affondare”: tanto lusso, tanto sfarzo e troppo poche scialuppe di salvataggio. La Santa Maria: un piroscafo vecchio ma non ancora carretta di mare” Chiste è comme ‘nu tram,’tu tram dd’i punzesi e ‘nu tram nun fa gola a nisciune.E’ ‘nu poche vecchierella ‘a nave, ma se mantene. Pensate, è stata costruita nel 1912 nei cantieri navali di Ancona!”.

 Una storia di casa nostra, una storia che coinvolge Ponza, Ventotene, Santo Stefano e Ischia o meglio la gente di questi luoghi.  L’Andrea Doria di cui i semplici titoli di una pubblicazione “T/NA. Doria. 1956 – 2006, per non dimenticare” e di un documentario “L’affondamento dell’Andrea Doria: la verità tradita” di Fabio Toncelli raccontano e molto da soli.  

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista