S.S. Cuore di Gesù, la Chiesa di B.go Sabotino – La consacrazione nel 1931
di Marina Cozzo –
“E’ importante lavorare assaporando il gusto di ciò che fai. Il sacrificio passa inosservato se fai le cose con slancio ed entusiasmo.” Alex Zanardi
I lavori degli infaticabili Pionieri di Borgo Sabotino, consistenti in canalizzazioni, dragaggi e colmate di terreni talvolta sotto il livello del mare e sempre insidiosi e malarici, furono diretti dal geometra Pietro Modenesi da Bologna. Questi dipendeva dal 3° Reparto lavori, diretto dall’ingegner Carlo Romagnoli, agli “ordini” del collega Enrico Nasi, Direttore tecnico del Consorzio di Piscinara.
Erano tantissimi gli operai impiegati nella zona litoranea, che purtroppo erano facile vittima della malaria. Così il cantiere di Passo Genovese trasformò il salone del Dopolavoro in Infermeria, secondo le disposizioni del Professor Giulio Alessandrini, che gestiva e dirigeva i servizi antimalarici dell’Agro Pontino.
I fabbricati del villaggio vennero ordinatamente disposti ai lati della strada di bonifica, proveniente da Passo Barabino, strada che investiva per tutta la lunghezza un vecchio tratturo rettilineo che permise di fare un solo rettifilo stradale lungo 7 chilometri e mezzo da Passo Barabino al nascituro villaggio.
La direzione locale dei lavori di costruzione venne affidata al geometra Antonio Bàrberi, coadiuvato in un primo tempo dall’assistente edile Aurelio Ricci e dal contabile Amilcare Carnevali e, in un secondo momento, dall’assistente Ambrogio Aleroni e dal contabile Adolfo Porcelli.
Il primo incaricato del fabbricato Dispensa e Dopolavoro è stato Serafino Toti di Cisterna; il primo medico che organizzò il servizio sanitario fu il dottor Marchetti, dell’Istituto Antimalarico Pontino.
La Scuola cominciò a funzionare in modo regolare già nel 1930. Il riecheggiare delle voci dei bambini era musica angelica per la prima maestra, la signorina Benericcetti di Brisighella (Faenza).
La Chiesa fu molto curata, naturalmente, nelle rifiniture e nell’arredamento e sfoggiava una bella cupola centrale. Il progetto fu elaborato dall’architetto Tirelli di Reggio Emilia, cui si devono anche i progetti delle chiese dei Villaggi di Doganella, Capograssa (Borgo S. Michele) e Casale dei Pini (Borgo Grappa).
Il villaggio accoglieva, secondo il progetto, raggruppati nel cosiddetto “centro” e schierati ai due lati della strada di bonifica: ‑ 1 fabbricato per assistenza sanitaria; ‑ 1 fabbricato per scuole e abitazione maestri; ‑ 1 fabbricato per Stazione Reali Carabinieri; ‑ 1 fabbricato per dispensa e forno; – 1 fabbricato per guardiani idraulici; ‑ 1 Chiesa; – 1 fabbricato per dirigenti lavori e in un secondo tempo per Capi Azienda; – 1 fabbricato per Dopolavoro operai.
Il momento della consacrazione della Chiesa, intitolata al S.S. Cuore di Gesù’, fu molto toccante per tutti gli abitanti del villaggio. Il 13 dicembre del ’31 l’Arcivescovo discese Velletri, accolto da un clima più mite e, in presenza del Presidente del Consorzio ing. Natale Trampolini benedisse quel caposaldo civile e religioso, frutto di immani sforzi di tanti uomini e donne. La cerimonia richiamò autorità locali e appassionati Pionieri, che sentirono in quell’occasione di aver compiuto un altro passo di conquista e doma dell’aspro Agro Pontino.