Chi legge cosa. Consigli di lettura di personaggi pontini…Mauro Cascio
di Cora Craus –
Tempo di quarantena da Coronavirus, tempo da #iostoincasa. E dobbiamo, insieme, rimanerci per tutto il tempo che sarà necessario. Potremmo riempire quest’occasione con la lettura, magari, andando a sbirciare nella filosofia Hegeliana che è stata definita come la dottrina del “idealismo assoluto”. Leggendo libri quali: “I principi di Hegel – frammenti giovanili, scritti del periodo jenense. Prefazione alla Fenomenologia”, e “Interpretazione di Hegel” entrambi di Enrico De Negri. Sono il consiglio di lettura di oggi e ci viene suggerito da Mauro Cascio, scrittore e filosofo
A lui, come ai tanti altri nostri ospiti, abbiamo posto la rituale domanda del perché di questa scelta, di questa lettura?
«L’autore è uno, Enrico De Negri. I libri sono due, «I principi di Hegel» e «Interpretazione di Hegel». Enrico De Negri è un hegelista non hegeliano. Il suo traduttore, cioè, in qualche modo, la sua voce. Mi sono talmente abituato a quella prosa che quando prendo altre traduzioni, Vincenzo Cicero per esempio, quasi non lo riconosco. Mi piace Hegel. – ci confida Mauro Cascio, che al filosofo tedesco a dedicato importanti pubblicazioni – perché questo deve fare la Filosofia, se non vuole condannarsi all’irrilevanza: tornare al Sistema, cioè avere un’idea onnicomprensiva delle cose e del mondo. Non la filosofia delle lacrime e dei piagnistei, per piangere basta la Letteratura, ma la Filosofia della Conoscenza e della Comprensione.
Una filosofia totalitaria. Per questo sono un “violento”: mi piace chiudere il mondo in un’unica visione. Questo genera reazioni contrastanti. Ho Silvia che è tutta bella presa da questo atteggiamento, e mi sento un dominante, un Fred Buscaglione dei poveri. Aldo si è spaventato quando tentai di spiegargli di questa mia violenza, al bar del Pennacchi. È l’ostinatezza di chi non si arrende a un sapere frammentario, questo avrei voluto dirgli l’ultima volta che ci siamo visti per un cornetto.
Mi piace cioè l’idea di una Filosofia forte, quella del Sapere Assoluto, per cui tutto è ordinato e pulito. Certo ci può essere qualche riccetto di polvere da qualche parte, ma chi se ne frega, la polvere basta metterla sotto il tappeto e non se ne accorge nessuno. Quando ero al Liceo sono rimasto incantato dalla lettura del libro lambda della «Metafisica» di Aristotele. Da quel giorno il mondo si è diviso in due. Chi lo aveva letto e chi no. Sacro e profano. Ora, Silvia e Aldo non credo abbiano Aristotele nel comodino, forse non lo hanno mai letto, dovresti chiedere a loro ma li adoro lo stesso, non ne faccio motivo di disprezzo. Ma la differenza esiste tra chi vuole penetrare il reale e chi si limita a viverlo in attesa della sua fine».
Cosa direbbe oggi della sua Germania, della nostra Europa, il filosofo più significativo dell’idealismo tedesco? Nelle pagine di quale grande antico maestro ci consiglierebbe di “sbirciare” in questi tempi bui nel quale tutti annaspiamo alla ricerca di risposte, spesso, ignorando quanto importante sia il valore del porsi domande? La lettura filosofica o d’ispirazione filosofica ci condurrà per mano alla riflessione, ci permetterà di pensare, non necessariamente bene né con certezza in maniera intelligente, ma con la nostra testa, con la responsabilità della nostra autonomia di pensiero. Questo è anche il momento di seguire, senza sterili polemiche, ma con più attenzione del solito la politica.
Chi è Mauro Cascio, l’ospite di oggi della nostra rubrica, che con grande gentilezza ha accettato di condividere con noi, con voi lettrici/ri, una scelta così personale qual è la lettura?
Pontino “Doc” d’adozione. Un infaticabile curatore di edizioni ricercate e preziose (Miguel de Unamuno, David Strauss, Collingwood e tutti i filosofi del Martinismo delle origini) che ha presentato in prestigiose location: dalla Biblioteca del Senato Italiano (con Rocco Buttiglione) all’Università di Oxford. Autore di moltissimi libri tra cui citiamo: «Un Dio che riposa tra i fenomeni del mondo» (con una intervento del premio Strega Antonio Pennacchi), «Contributo alla critica del tempo (e di me stesso)» (con una nota di Diego Fusaro), «Piazza Dalmazia» e l’ultimo «Dove Sei? Un disegno melodico attorno a un’assenza che pesa», una riflessione sul senso della vita scritto assieme a Rav Alexandre Meloni, rabbino capo della comunità ebraica di Trieste (tutti pubblicati da Bonanno editore). Il Corriere della Sera (ne La Lettura) ne ha segnalato lo stile “non accademico ma originalmente dotto”, l’Avanti! lo ha presentato come una “figura straordinaria della filosofia contemporanea”: “un’assoluta adesione nei confronti degli accadimenti dell’umano”. Mauro Cascio, un filosofo originale, graffiante, provocatorio, ironico, snob, una persona ermetica e umanamente disponibile? In questo caso la risposta è, inesorabilmente, da cercare nei suoi libri.
Libro: “Interpretazione di Hegel” di Enrico de Negri. (Ed. Sansoni – pag. 432)
Fonte web: “La consapevolezza del poderoso tentativo hegeliano di pensare la vita e insieme la valutazione critica delle sue difficoltà e irrisolte contraddizioni hanno contrassegnato la penetrante “interpretazione di Hegel” di Enrico de Negri, avviata con le sue ricerche sulla nascita della dialettica e la formazione del sistema. Dalla profonda prospettiva ermeneutica nutrita da una ricca conoscenza delle fonti teologiche, filosofiche, letterarie; dall’aver saputo compiere il circolo dalla periferia al centro avvicinandosi il più possibile al cuore sia dell’intenzione speculativa sia della soggettività di Hegel, nasce la grandezza, unicità e ineguagliabilità della sua traduzione della Fenomenologia dello spirito, di cui ha saputo restituire, assieme alla potenza del pensiero, lo stile fluente, sovrabbondante, ma anche pieno di salti, della scrittura, per cui ha adoperato la bella immagine di “una selvaggia fontana di pensiero”. Una traduzione che è di per sé un significativo documento della cultura filosofica italiana del Novecento e ha costituito e continuerà a costituire la via regia per avvicinarsi alla filosofia hegeliana e quindi tout court alla filosofia”.