Natale. Sotto l’albero libri pontini
Di Cora Craus –
Sarà un Natale diverso, questo del 2020, perché la pandemia ci costringe a ridisegnare, speriamo ancora per poco, il nostro modo di vivere restringendo i nostri rapporti sociali e familiari, le nostre libertà di movimento. Crediamo che di nuovo sarà la lettura a permetterci di superare questo momento con la sua capacità di esserci amica, compagna, immaginifica creatrice di spazi liberi, di mondi ideali e magici; in quest’ottica abbiamo scelto i titoli dei “libri pontini” essi parlano, illustrano un luogo fatato e regale, simbolo di bellezza per antonomasia: Ninfa e il suo giardino.
Cominciamo con una favola: “La leggenda della bella Ninfa” di Beatrice Cappelletti con le illustrazioni di Luciano Bracci (ed. Sintagma – pag. 32 – € 12,50) Una favola moderna dal sapore antico. “Una leggenda tramandata – si legge – in quarta di copertina – nei secoli e che oggi rivive attraverso un racconto delicato e poetico arricchito da tante illustrazioni. Narra del re Pontino che desiderava ardentemente liberare il regno dall’incombente palude, e della sua unica figlia, Ninfa, principessa dai lunghi capelli dorati e gli occhi color smeraldo. Pontino convocò i re confinanti: Martino, buono e saggio, Moro, malvagio ed esperto di arti magiche. Il re promise in sposa la figlia a chi fosse riuscito nell’impresa. Martino, che Ninfa amava segretamente, si mise subito all’opera e con grandi sforzi scavò un canale che però non riuscì a cancellare la palude. Moro aspettò l’ultimo dei giorni assegnati e con un sortilegio deviò le acque al mare liberando il regno dal pantano. Ninfa gli spettava in sposa, ma preferì gettarsi dalla torre nel lago. Martino, preda di un pianto disperato, si sciolse tra le lacrime versate per Ninfa divenendo parte del fiume. Nella profondità delle acque i due innamorati si incontrarono senza separarsi mai più, dando linfa alla terra che hanno vissuto e amato donandole prosperità e bellezza”. La tradizione definisce le favole letteratura per ragazzi, per noi le favole sono letture senza tempo, senza età portatrici di salutari e solari energie d’amore.
Ninfa è inscindibile dai Caetani, la nobile famiglia che ha regnato su un luogo di tanta bellezza e storia. Un’ artista pontina ricorda una delle ultime discendenti nel suo libro: “Con gli occhi di una donna. Leila Caetani, storia di una principessa” di Clementina Corbi (ed. Atlantide – pag.46 – € 13) L’autrice, crea un delicato omaggio a Donna Leila e ai suoi luoghi in terra pontina. “È un omaggio – si legge in una nota – al ruolo che ella ebbe nell’esaltarne l’intima natura, alla quale diede voce nel modo che più le si addiceva, quello che le apparteneva per cultura e indole: con i colori, le note, l’armonia, la ricerca della bellezza”. Clementina Corbi, l’autrice, illustratrice e pittrice sermonetana da più generazioni, attingendo ai suoi ricordi e a quelli della sua famiglia, con un tratto leggero e discreto, accompagnando la narrazione con acquerelli e disegni dalle tinte delicate, ritrae l’ultima principessa e, con lei, Ninfa e Sermoneta. “Fra cinquanta, cento anni il sermonetano – scrive, nella post fazione Lauro Marchetti, Sovrintendente del Giardino di Ninfa, – che ancora deve nascere, nel leggere il contributo della signora Corbi scoprirà aspetti e curiosità in tutta la sua reale freschezza, capirà molte più cose di un freddo trattato accademico. I riferimenti ai parenti, zie, nonne e nonni, amiche e amici anziani sono vera poesia, un ritornare alla bontà dei sentimenti, commuove il legame affettivo che univa e coinvolgeva le famiglie e l’intera comunità”.
Un libro, un saggio che spazia dall’architettura all’urbanistica pervaso da poesia ed emozioni è: “Ninfa nella campagna romana da città dei ruderi a splendido giardino” di Marcello Trabucco (ed. Gangemi – pag. 160 – € 24,70) “La ricerca fa emergere – si legge in quarta di copertina – come il piccolo centro di Ninfa, che dopo l’anno 1382 è ormai diventato un cumulo di macerie, quasi del tutto spopolato, continua però a tramandare il proprio ricordo, mantenendo un posto ben saldo nelle carte del territorio. Memoria che rimane un punto fisso nella cartografia, con le “ruine” del castello, con i suoi edifici in disfacimento e le numerose chiese semidistrutte fino a quando, proprio queste caratteristiche, questi ruderi, la faranno riemergere dall’oblio e diventare luogo della fantasia, dell’immaginazione e del sentimento romantico. Mappe, incisioni calcografiche, dipinti e fotografie, provenienti da pubblicazioni e giornali d’epoca determinano, insieme a descrizioni di poeti e scrittori, il percorso narrativo della riscoperta dell’antico centro. L’ultimo capitolo illustra un itinerario di visita nella cittadina di Ninfa attraverso incisioni e disegni dell’autore”.
I Caetani hanno lasciato storie importanti di uomini coraggiosi autori di importanti imprese compreso quello di essere papi come Gelasio Primo ma le donne hanno suscitato sempre grande interesse per la loro indipendenza, sensibilità per la loro attenzione alle arti spesso artiste loro stesse, ma soprattutto per il loro amore per quel piccolo Eden pontino. “Ninfa eterna metafora del tempo sospeso. Il giardino segreto di Donna Leila” di Alessandra Corbi (ed. Sintagma – pag. 150 – € 16) è un libro che racchiude “un racconto, una guida “emozionale”, un viaggio – si legge in quarta di copertina – nel giardino delle meraviglie. Tanto si è scritto e tanto si scriverà su Ninfa e il suo magnifico giardino, ma questo libro racconta, oltre alla storia, ai resti monumentali, alle varietà botaniche, anche lo stupore, le emozioni che questo luogo, al limite tra la realtà e la magia, suscita nell’animo di chi lo visita. L’autrice accompagna il lettore alla scoperta del giardino, quasi una novella “Alice nel giardino delle meraviglie”. “Il viaggio – scrive Corvi – non è solo qualcosa di fisico, mero spostamento da un luogo a un altro. È anche trasformazione, cambiamento. Questo racconto vuole essere una guida, forse al femminile, che non si limita a descrivere bensì cerca di interagire con l’immaginario, con il ‘giardino interiore’ che è dentro ognuno di noi e che ogni luogo, ogni pianta o fiore di Ninfa evoca”. Il racconto è arricchito dagli interventi del presidente della Fondazione Caetani, del soprintendente al Giardino di Ninfa, da poesie, da cenni storici sulla famiglia Caetani, testimonianze e da una affascinante galleria fotografica”.